Beato Giuseppe Allamano Sacerdote, Fondatore
Castelnuovo Don Bosco, Asti, 21 gennaio 1851 -
Torino, 16 febbraio 1926
Torino, 16 febbraio 1926
E’ concittadino di due santi: don Bosco, che l’ha avuto studente a
Torino, e Giuseppe Cafasso, che è anche suo zio materno. Ordinato
sacerdote in Torino a 22 anni, laureato in teologia a 23, direttore
spirituale del seminario a 25, a 29 diventa rettore del santuario più
caro ai torinesi (la “Consolata”) e del Convitto ecclesiastico per i
neosacerdoti. Però il santuario è da riorganizzare e restaurare, il
Convitto è in crisi gravissima. Con fatiche che non cesseranno mai, lui
rivitalizza il santuario e fa rifiorire il Convitto, come quando vi
insegnava il Cafasso. Come il Cafasso, è un eccezionale formatore di caratteri, maestro di
dottrina e di vita. Vede uscire dai seminari molti preti entusiasti di
farsi missionari, ma ostacolati dalle diocesi, che danno volentieri alle
missioni l’offerta, ma non gli uomini. E decide: i missionari se li
farà lui. Fonderà un istituto apposito, ci ha già lavorato molto. Il suo
progetto è apprezzato a Roma, ma poi ostacoli e contrattempi lo
bloccano, per dieci anni. Pazientissimo, lui aspetta e lavora. Arriva
poi il primo “sì” vescovile per il suo Istituto dei Missionari della
Consolata nel 1901, e l’anno dopo parte per il Kenya la prima
spedizione. Otto anni dopo nascono le Suore Missionarie della Consolata. Lui sente però che sull’evangelizzazione bisogna scuotere l’intera
Chiesa. E nel 1912, con l’adesione di altri capi di istituti missionari,
denuncia a Pio X l’ignoranza dei fedeli sulla missione, per
l’insensibilità diffusa nella gerarchia. Chiede al Papa di intervenire
contro questo stato di cose "con obbligo d’una predicazione intorno al
dovere e ai modi di propagare la fede". Declinano le forze di Pio X,
scoppia la guerra nei Balcani... L’audace proposta cade. Ma non per sempre: Pio XI Ratti realizzerà l’idea di Giuseppe Allamano,
istituendo nel 1927 la Giornata missionaria mondiale. Lui è già morto,
l’idea ha camminato. E altre cammineranno dopo, come i suoi missionari e
missionarie (oltre duemila a fine XX secolo, in 25 Paesi di quattro
Continenti). Da vivo, rimproverano a lui di pensare troppo al lavoro “materiale”,
di curare più l’insegnamento dei mestieri che le statistiche trionfali
dei battesimi. Lui è così, infatti: Vangelo e promozione umana, perseguiti con passione
e con capacità. "Fare bene il bene": ecco un altro suo motto. I suoi li
vuole esperti in scienze “profane”. E anche quest’idea camminerà fino
al Vaticano II, che ai teologi dirà di "collaborare con gli uomini che
eccellono in altre scienze, mettendo in comune le loro forze e i loro
punti di vista". Giuseppe Allamano, che dal 7
ottobre 1990 sarà beato, ripete biblicamente ai suoi: "Il sacerdote
ignorante è idolo di tristezza e di amarezza per l’ira di Dio e la
desolazione del popolo".
Etimologia: Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraico
Autore: Domenico Agasso
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