AJMONE GRAZIELLA
(Borgo di Terzo –BG,1912 – Gardone,1993)
La professoressa Ajmone è stata per generazioni di gardonesi qualcosa di più di un punto fermo. Impegnata nella scuola media come insegnate e poi come preside, è stata anche per decenni amministratrice
comunale con il sindaco Angelo Grazioli.E poi ancora donna di carità
discreta, anima dei movimenti cattolici e di assistenza. Una presenza
forte ed al tempo stesso lontana, quasi irraggiungibile. Importante è
poi la produzione letteraria della professoressa, gardonese d’adozione,
figlia del dottor Ajmone, che si aggiudicò la condotta negli anni ’20.
Graziella lascia Gardone negli anni della scuola superiore e
dell’università per trasferirsi a Milano, dove si laurea in Lettere nel
1934. Durante gli studi universitari «l’interesse e la predisposizione
nello scrivere così come la vena poetica - non passano
inosservati.Tuttavia, per fruirne bisogna attendere il 1942, quando Vita e Pensiero pubblica il suo primo lavoro, «Mattutino»,
dove si può ritrovare la sua affinità spirituale con il sentire
francescano. Poi ci sono gli anni della collaborazione con La Scuola
Editrice e il suo direttore Vittorio Chizzolini, nonché le opere
destinate ai giovani. Nel 1950 scrive e pubblica brevi racconti e
l’unica opera in versi per fanciulli, «Lo zufolo del pastorello». La
produzione continua anche se nel ’52 si registra una sola pubblicazione,
«Il bambino che volle camminare». L’elenco è ancora lungo e arriva al
1971, con la pubblicazione di alcune poesie per Mondadori in «Rime
piccole». Le opere di Graziella Ajmone destinate all’infanzia hanno
sempre finalità educative, comunicative e didattiche. La professoressa
Ajmone fu sempre fedele a sé stessa e lo fu anche nella sua produzione
letteraria, realizzando opere senza compromessi, tutte da scoprire e
riscoprire.
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