I tempi per parlare, camminare e imparare ad andare in bagno per i bisogni fisiologici sono diversi da soggetto a soggetto. I tempi massimi previsti per l’apprendimento di tali funzioni (fissati nella pediatria) sono molto ampi, per cui i genitori non dovrebbero preoccuparsi quasi mai se il bambino di 12 mesi ancora non cammina o se verso i tre anni ancora non può fare a meno del pannolino. L’apprendimento nei piccoli avviane sostanzialmente per imitazione: gli adulti non devono quindi avere comportamenti che poi vorranno vietare ai bambini, devono cioè dare il buon esempio. È necessario stabilire delle regole di comportamento: queste devono essere chiare e coerenti. Tutti gli adulti che si occupano dell’educazione del bambino (genitori, parenti, baby-sitter) devono essere d’accordo sulle stesse regole. I divieti devono essere pochi (il bambino ha bisogno di tempo per apprendere autonomamente i comportamenti da evitare), ma è assolutamente necessario che non vi siano deroghe. Se al bambino non vengono fissate alcune regole da seguire diventa insicuro.
Niente televisione fino al compimento dei due anni di età: numerosi studi hanno dimostrato che la televisione può ritardare lo sviluppo del linguaggio e causare deficit dell’attenzione. Dopo i due anni, la televisione può essere vista, ma con molta moderazione (non più di due ore al giorno), in presenza di un adulto e scegliendo programmi adatti. Per favorire lo sviluppo del linguaggio e della creatività è dimostrato il ruolo centrale che assume il leggere al piccolo fiabe e filastrocche adatte alla sua età: il momento più favorevole è la sera prima di addormentarsi.
Quando andare a “nanna”? Ancora a due-tre anni il bambino ha bisogno di molte ore di sonno, che possono arrivare anche a 16 ore giornaliere. In genere è ottimale un sonno notturno di 10-12 ore e un sonno pomeridiano di 1-3 ore. I piccoli quindi vanno messi a letto presto e devono imparare ad addormentarsi da soli e nel loro letto. Durante il riposo pomeridiano è preferibile che la stanza non sia completamente al buio e l’ambiente completamente silenzioso: il bambino deve apprendere lentamente che il giorno è dedicato alla veglia e la notte al sonno.
Le sberle non vanno mai date. Uno scapaccione, anche se non fa male, è comunque un gesto violento che se usato porta il bambino a credere che sia giusto. Se il bambino disobbedisce, però, è assolutamente necessario che segua una punizione. Questa deve essere immediata e di breve durata: solitamente si tratta di una punizione “privativa”.
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