Beata Antonia di Firenze
Badessa
Firenze 1400 /29 febbraio 1472
Etimologia: Antonia = nata prima, o che fa fronte ai suoi avversari, dal greco
Antonia nacque a Firenze nel 1400. Giovane vedova, con un figlio, si
oppose alla famiglia che era favorevole ad un nuovo matrimonio. Vedeva,
nelle avversità della vita, un disegno singolare del Signore. Erano gli
anni in cui san Bernardino da Siena, con alcuni compagni, diffondeva in
molte città italiane il movimento dell'Osservanza e il ritorno di un
"francescanesimo" delle origini. La maggior parte delle prediche erano
fatte in piazza, le chiese non riuscivano a contenere le folle che
puntualmente accorrevano. Frate Bernardino predicò in Santa Croce a
Firenze dall'8 marzo al 3 maggio 1425. Antonia, ascoltandolo, rispose
sì, senza condizioni, alla chiamata di Dio. Aveva conosciuto
l´esperienza della vita matrimoniale, era madre, ma il Signore dava una
svolta alla sua vita. Quattro anni dopo, sistemate le questioni
familiari, entrò tra le terziarie francescane fondate dalla b. Angiolina
da Marsciano, anch'essa giovane vedova. Il convento fiorentino di
sant'Onofrio era il quinto che veniva fondato. Poco dopo la sua
professione Antonia fu mandata, per il suo carisma, nel monastero più
antico dell'Ordine, sorto a Foligno nel 1397. La fondatrice la trasferì
in seguito ad Assisi, a Todi, poi definitivamente a L´Aquila, per
fondare una nuova comunità. Era il 2 febbraio 1433. Il convento
aquilano, posto sotto la protezione di s. Elisabetta, la ebbe come guida
per quattordici anni, durante i quali diede tutta se stessa perché la
comunità crescesse secondo i precetti del Vangelo. Nel cuore di Antonia
maturava però il desiderio di una vita maggiormente contemplativa.
Motivo di pena fu, per diversi anni, la vita disordinata del figlio, che
aveva sperperato il patrimonio, causando litigi tra i parenti. Al
movimento dell'Osservanza aderirono diverse comunità di clarisse e a
L´Aquila fu san Giovanni da Capestrano a guidare la riforma. Antonia fu
tra le prime che vi aderì. Il santo trovò l'edificio per il monastero,
presenziando alla solenne fondazione del 16 luglio 1447. Il corteo,
partendo da Collemaggio, accompagnò Antonia, eletta badessa per volontà
del Capestrano, e le tredici compagne al monastero dell'Eucaristia (o
del Corpus Domini). Si cominciò nelle ristrettezze più assolute, mancava
anche lo stretto necessario, e Antonia non esitò a farsi questuante. La
povertà era vissuta con letizia evangelica, l'esempio della Madre era
forte e materno e il clima sinceramente fraterno. I frutti furono
abbondanti e molte giovani chiesero di vestire l'abito e di consacrarsi
al Signore. Anche per il figlio di Antonia, Battista, s. Giovanni ebbe
un ruolo determinante. Il giovane vestì il saio francescano nel convento
di Campli, conducendo una vita esemplare. Trascorsi sette anni, Antonia
finalmente ottenne di potersi dedicare esclusivamente alla
contemplazione e al silenzio. "Taceva ma la sua fama gridava", come si
disse di S. Chiara. Era modesta ed obbediente, in mensa e in coro stava
all'ultimo posto, indossava le vesti più logore, lasciate dalle
consorelle. Alcune monache la videro rapita in estasi, con una aureola
luminosa sul capo. Negli ultimi anni ebbe una piaga alla gamba che tenne
nascosta. La Beata morì alle 21 del 29 febbraio 1472, vegliata con
amore dalle sorelle. Alcuni miracoli si verificarono prima ancora che
venisse sepolta. Una monaca si distese al suo fianco e guarì da alcune
piaghe. I magistrati della città vollero sostenere le spese del
funerale. Quindici giorni dopo la sepoltura, le consorelle, volendo
ancora vedere le sue sembianze, la disseppellirono, trovandola come se
fosse appena morta. Si diffuse la voce in città e il vescovo Agnifili
ordinò che fosse sepolta in un luogo distinto. Nel 1477 il vescovo
Borgio, dopo una nuova ricognizione, constatato lo stato di perfetta
conservazione del corpo di Madre Antonia e, soprattutto, ben
conoscendone la fama di santità, ne autorizzò il culto che fu poi
confermato il 28 luglio 1848. Le clarisse di Paganica, custodi del suo
corpo, sono oggi fedeli testimoni del suo carisma.
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