Sant' Eleuterio di Tournai
Vescovo
Vescovo
La data di nascita di Eleuterio a Tournai
nel territorio dell’odierno Belgio è presumibilmente
il 456 e quella della morte il 531.
nel territorio dell’odierno Belgio è presumibilmente
il 456 e quella della morte il 531.
Emblema: Bastone pastorale
Questo nome inconsueto ai nostri giorni fu assai comune nei primi
secoli del cristianesimo appartenendo a ben quattordici santi, tra cui
un papa che governò la Chiesa dal 175 al 189 e viene festeggiato il 26
maggio come martire, benché il suo martirio non sia comprovato da
testimonianze storiche attendibili. Oggi il Martirologio Romano ricorda
due vescovi con lo stesso nome: S. Eleuterio di Costantinopoli, che
resse la Chiesa bizantina in un'epoca imprecisata (inizio del secondo
secolo o addirittura fine del quinto secolo), e S. Eleuterio, vescovo di
Tournai in Belgio, dov'è molto diffusa la sua devozione. Questo
santo, popolare nel nord d'Europa, visse in un periodo assai travagliato
nella storia della nazione francese. E’ l'epoca in
cui la Gallia, già meta di varie migrazioni barbariche, come quella dei
Burgundi e dei Visigoti - convertitisi malamente al cristianesimo,
essendo passati dall'idolatria all'eresia ariana - divenne terra di
conquista dei Franchi di re Clodoveo. Alla conversione di questi
contribuirono la moglie cristiana, Clotilde, venerata come santa, il
vescovo di Reims, S. Remigio, e anche S. Eleuterio, eletto vescovo di
Tournai nel 484, quando Clodoveo aveva fatto di questa città la capitale
del suo regno, prima di muovere alla conquista della regione parigina. Benchè
non possediamo alcun testo storicamente sicuro sull'attività di questo
santo vescovo e sulla sua opera missionaria, molti aneddoti sulla sua
vita e sui suoi contatti col re pagano Clodoveo ci sono riferiti in una
biografia attribuita a S. Medardo, coetaneo e addirittura compagno di
giochi, nella fanciullezza, di S. Eleuterio. Lo stesso Medardo gli
predisse che un giorno sarebbe divenuto vescovo, ma quella profezia
equivaleva a un augurio di vita difficile se non addirittura di
martirio. I popoli barbari, che dalle regioni orientali si riversavano
nelle verdi colline della Francia, non conoscevano altra autorità che
quella del loro re. Al vescovo di Tournai toccò il compito di gettare il
seme della parola di Dio in un rozzo popolo idolatra, i Franchi, che
nel 506 riceveranno in massa il battesimo sull'esempio del loro re, dopo
la vittoria sugli Alemanni a Tolbiac. Ma l'onore di questa abbondante
messe toccherà a S. Remigio. Di S. Eleuterio umile e infaticabile
operaio evangelico, che ebbe come campo di lavoro la nuova frontiera del
cristianesimo, rappresentata dai popoli barbari, resta l'urna funeraria
conservata nella cattedrale di Tournai, meta di continui pellegrinaggi.
Autore: Piero Bargellini
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