Il
ventaglio è antichissimo: il suo uso si perde nella notte dei tempi
quando l’uomo, per muovere l’aria o scacciare gli insetti, agitò
inconsciamente la mano. L’evoluzione di questo prezioso oggetto fu
determinata dagli scambi commerciali e culturali fra Oriente e
Occidente. Il rinvenimento di numerosi reperti egiziani documenta
l’impiego quotidiano del ventaglio fin dal 3200 a.C.:era rigido,non
pieghevole; quelli a lungo manico erano portati da dignitari importanti
e servivano per rinfrescare o proteggere il Faraone dagli insetti;
erano anche utilizzati dai sacerdoti per la purificazione delle statue
divine. Due ventagli che sono esposti al Museo de Il Cairo, in origine
con quarantadue piume di struzzo di colore alternato bianco e
marrone, appartennero a Tutankhamon: i manici sono di avorio, oro e
pietre dure.
Alcune testimonianze archeologiche, quali vasi e statue di epoca
greca e romana, documentano l’uso di ventagli rigidi a forma di
foglia,che potevano essere realizzati con materiale vegetale o con
piume. Dall’epoca
etrusca sono invece giunti fino a noi i flabelli bronzei di Populonia,
con decorazioni a sbalzo, databili dopo la metà del VII secolo a.C.,
considerati il simbolo di uno status sociale maschile e femminile.
L’uso del FLABELLUM fu adottato anche dalla Chiesa cristiana nella
liturgia. Grandi flabelli furono usati fino al pontificato di Giovanni
XXIII (1963). L’Italia annovera tre preziosissimi flabelli, che
testimoniano il loro utilizzo fino al tardo Medioevo. Il più antico è
conservato nel tesoro della basilica di S.Giovanni a Monza:si tratta
di un ventaglio a coccarda, con custodia, databile verso il 600 d.C.,
data che ne confermerebbe l’appartenenza alla Regina Teodolinda. Il
secondo,(875 d.C. ca.),proveniente dall’Abbazia di Tournus, è
conservato al MUSEO FIORENTINO del BARGELLO: anch’esso è a forma di
coccarda (rotondo a 360°),in pergamena dipinta con soggetti di santi e
decorazioni vegetali,e presenta un manico-astuccio in avorio e osso
scolpiti meravigliosamente. L’ultimo si trova in Puglia ed è riferibile
al XIII secolo.
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