Martire
† Londra, Inghilterra, 27 febbraio 1601
Canonizzata il 25 ottobre 1970 da Papa Paolo VI.
Seconda figlia di Guglielmo (o Giovanni) Heigham e di Anna Alien,
Anna nacque a Dunmow, nella contea di Essex. Convertitasi al
cattolicesimo insieme col fratello Guglielmo, fu con questo diseredata e
scacciata di casa dal padre, fiero calvinista, che inutilmente aveva
anche tentato di farla apostatare. Poco dopo Anna sposò Ruggero Line,
anche egli cattolico convertito, che per la fede aveva subito la stessa
sorte della moglie. Ma ben presto rimase sola e senza risorse perché il
marito, arrestato nel 1586, mentre stava ascoltando la s. Messa, e
condannato all'ergastolo, mutato poi in esilio perpetuo, andò a
stabilirsi nelle Fiandre, dove visse ancora otto anni poveramente,
percependo una piccola pensione concessagli dal re di Spagna e di cui
inviava parte alla moglie a Londra. Rimasta vedova nel 1594 e molto
malandata in salute, Anna più che mai si trovò afflitta dal bisogno,
dovendo fidare unicamente nella divina Provvidenza per il suo
sostentamento. Quando nel 1595 il gesuita Giovanni Gerard istituì in
Londra una casa di ricovero per i sacerdoti che giungevano nuovi nella
città, o che già vi esercitavano il ministero, Anna fu chiamata a
governarla ed amministrarla, mansioni queste che ella svolse giorno per
giorno con l'affetto di una madre e la devozione di un'ancella, finché
cadde in sospetto dei persecutori, specie dopo la fuga del Gerard dalle
prigioni della Torre nel 1597. Costretta per questo a cambiare
residenza, andò ad abitare in una casa molto appartata, dove nondimeno,
per la delazione di un vicino, venne catturata il 2 febb. 1601 da un
manipolo di armati e rinchiusa nelle prigioni di Newgate. Trascinata
poco dopo in tribunale, dove fu necessario condurla su una sedia,
talmente gravi erano le sue condizioni di salute, venne processata dal
giudice Popham, sotto l'imputazione di aver dato rifugio ed assistenza
ai preti missionari. Dichiarata colpevole del reato ascrittole da una
giuria compiacente, fu condannata alla pena capitale, venendo
giustiziata al Tyburn il 27 febb. 1601, insieme con il gesuita Ruggero
Filcock, suo confessore ed amico, e col benedettino Marco Barkworth.
Prima di porgere la testa al capestro, dichiarò ad alta voce rivolta
alla folla circostante: « Sono stata condannata per aver concesso
ospitalità ad un prete cattolico; eppure sono cosi lontana dal
pentirmene che vorrei di tutto cuore averne ospitato un migliaio, invece
di uno solo ». Innalzata da Pio XI all'onore degli altari, il 15 dic.
1929 la beata Anna viene
commemorata il 27 febbraio.
Autore: Niccolò Del Re
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