domenica 10 luglio 2016

Březina Otokar


(Počátky, 13 settembre 1868 – Jaroměřice, 25 marzo 1929)
è stato un poeta ceco, simbolista.
Nacque in una piccola località Ceca, figlio di un calzolaio, dopo aver terminato i suoi studi regolari affrontò la carriera di insegnante, che lo costrinse a trasferirsi in sperdute località boeme e morave. Rimasto orfano sin dall'infanzia, la difficoltà a trovare affetti e sentimenti condizionò il suo spirito letterario. Tutto il suo lavoro letterario si concentrò nell'arco di un decennio, nel periodo in cui Březina insegnò nella località di Nová Říše, un piccolo centro con un monastero; l'autore visitò assiduamente la grande biblioteca locale per studiare vari libri di misticismo e di filosofia medievale, soprattutto germanica e francese. Il suo esordio avvenne nel 1895 con la pubblicazione della sua prima raccolta intitolata ("Misteriose lontananze"), incentrata su una trascendentale attesa della morte, intesa come via di accesso ad una rinascita. Quindi il significato della vita e della morte furono le tematiche basilari contenute nella sua opera prima. L'anno successivo, la raccolta ("Albori ad occidente") confermò la tendenza del poeta ad esplorare i misteriosi ambiti dei furori mistici, delle privazioni materiali, del perseguimento del dolore come strumento di espiazioni di colpe. Nel 1897, ("Venti dai poli") avvicinò ulteriormente il lettore verso il cammino di consolazioni trascendentali, perseguite attraverso misteriose visioni, l'inseguimento dell'energia vitale del cosmo e la solidarietà umana. Con la raccolta seguente, intitolata ("I costruttori del tempio"), il poeta si riaccostò alla dimensione materiale, grazie alla ricerca della conoscenza della realtà, impreziosita da una vena ottimistica, luminosa e da un linguaggio legato, ancora una volta, al simbolismo. Il percorso lirico di Březina si concluse con l'immersione nelle problematiche sociali manifestati nella raccolta ("Mani") del 1901. Il linguaggio poetico di Březina si caratterizzò per la ricerca di un senso musicale della strofa, per l'utilizzo di parole esotiche e antiche, per una sintassi ricca di elementi barocchi.

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