il capo dell’ufficio istruzione di Palermo Rocco Chinnici.
Rocco Chinnici è stato un magistrato italiano, una delle vittime di
Cosa Nostra. È divenuto famoso per l'idea dell'istituzione del "pool
antimafia", che diede una svolta decisiva nella lotta alla mafia.
Misilmeri: 19 gennaio 1925,
Palermo: 29 luglio 1983,
Fu una strage assai significativa. Dal 1971 a Palermo erano stati uccisi due procuratori capo, Pietro Scaglione e Gaetano Costa, e il giudice istruttore Cesare Terranova. Le misure di sicurezza erano aumentate per i magistrati e Cosa nostra fece ricorso a tecniche stragiste, piazzando una autobomba con 73 chili di esplosivo sotto casa del magistrato. Furono uccisi anche due carabinieri della scorta e il portiere del palazzo. La risposta dello stato fu pochi mesi dopo l’inizio dell’indagine che portò al maxi processo che, partito dalle rivelazioni di Tommaso Buscetta, si concluse nove anni dopo con la condanna all’ergastolo di tutti i principali capi mafia e la loro cattura negli anni successivi. L’attività stragista della mafia proseguì per un decennio, culminato nelle stragi del 92-93. Da allora è cessata. E’ evidente che oggi Cosa nostra, se non del tutto debellata, è sicuramente molto indebolita. E’ singolare, e tristemente indicativo, che un’evidenza del genere, ricca di opportunità positive, sia negata proprio nelle commemorazioni ufficiali celebrate in Sicilia.
Nella foto Rocco Chinnici, i due agenti della scorta Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, e il portinaio del condominio Stefano Li Sacchi.
Fu una strage assai significativa. Dal 1971 a Palermo erano stati uccisi due procuratori capo, Pietro Scaglione e Gaetano Costa, e il giudice istruttore Cesare Terranova. Le misure di sicurezza erano aumentate per i magistrati e Cosa nostra fece ricorso a tecniche stragiste, piazzando una autobomba con 73 chili di esplosivo sotto casa del magistrato. Furono uccisi anche due carabinieri della scorta e il portiere del palazzo. La risposta dello stato fu pochi mesi dopo l’inizio dell’indagine che portò al maxi processo che, partito dalle rivelazioni di Tommaso Buscetta, si concluse nove anni dopo con la condanna all’ergastolo di tutti i principali capi mafia e la loro cattura negli anni successivi. L’attività stragista della mafia proseguì per un decennio, culminato nelle stragi del 92-93. Da allora è cessata. E’ evidente che oggi Cosa nostra, se non del tutto debellata, è sicuramente molto indebolita. E’ singolare, e tristemente indicativo, che un’evidenza del genere, ricca di opportunità positive, sia negata proprio nelle commemorazioni ufficiali celebrate in Sicilia.
Nella foto Rocco Chinnici, i due agenti della scorta Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, e il portinaio del condominio Stefano Li Sacchi.
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