Il
nome, di antiche origini, deriva infatti, dal latino Sardinia, con cui i
Romani chiamavano la Sardegna e nome della provincia romana di
Sardegna, costituita nel 227 a.C, ma precedente a questo
periodo. La Sardegna era chiamata dai Greci Sardò, prendendo questo
nome da Sardo, figlio di Eracle che secondo la leggenda sarebbe giunto
nell'isola a capo di alcuni colonizzatori libici. La Sardegna era
chiamata dai greci anche Ichnussa, dal greco ichnos (orma di piede
umano), per la sua caratteristica forma (da cui anche Sandaliotis, da
sandalion, sandalo). La radice "sard" , che identifica l'ethnos dei
Sardi, appartiene al substrato linguistico mediterraneo preindeuropeo.
Si ritiene che i Sardi della protostoria indicassero la loro terra e se
stessi con nomi che derivano da questa base. Il più antico e sicuro
documento scritto dell'etimo (Srdn) è contenuto nella fenicia "stele di
Nora" che risale alla fine del IX sec. a.C.. Un altro importante
documento è databile nel VI secolo a.C.: si tratta di un trattato di
amicizia stipulato dagli abitanti della potente città magno-greca di
Sibari e dal popolo dei Serdàioi, i Sardi secondo alcune accreditate
ipotesi, il cui testo fu inciso su una tavola di bronzo che fu deposta
nel famoso santuario panellenico di Zeus ad Olimpia. Alcuni studiosi
hanno ipotizzato che i Sardi siano da riconoscere anche nei "Serdan",
uno dei "Popoli del Mare" menzionati nei documenti egiziani tra il XVI e
il XIII secolo a.C. Tutto questo lascerebbe immaginare una civiltà
nuragica molto avanzata ed intraprendente nel bacino del Mediterraneo,
aspetti che però non sembrano avere ancora avuto un adeguato riscontro.
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