
Vergine, sorella dei Ss. Ambrogio e Satiro
327 - 397
Etimologia: Marcellino, diminutivo di Marco = nato in marzo, sacro a Marte, dal latino
Emblema: Giglio
Sorella maggiore di s. Satiro e di s. Ambrogio, probabilmente nacque a
Treviri circa l'anno 330 quando il padre vi si trovava come alto
funzionario imperiale. S. Ambrogio attesta che la sorella Marcellina
ricevette il velo verginale dalle mani del papa Liberio nella basilica
di S. Pietro in Vaticano nel Natale di un anno che sembra essere il 353.
La santa, che aveva seguito a Milano i suoi fratelli per essere loro
collaboratrice, sopravvisse a s. Ambrogio (m. 397). Morta il 17 luglio
di un anno non ben precisato (sembra però ca. il 400) fu sepolta nella
cripta della basilica di S. Ambrogio, presso la tomba del fratello.
Un'antica Vita la dice morta ai tempi del vescovo s. Simpliciano
(397-401), il quale sarebbe l'autore dell'iscrizione sepolcrale che,
tuttavia, non contiene dati biografici di particolare interesse. Nel
1812 i resti mortali di Marcellina, tolti dal sepolcro nel 1722
dall'arcivescovo card. Benedetto Erba-Odescalchi e custoditi
temporaneamente in sacrestia, furono solennemente traslati nell'apposita
cappella eretta in suo onore nella basilica di S. Ambrogio dalla pietà
dei fedeli di Milano. Oltre al De virginibus, scritto dietro sua
richiesta e a lei dedicato, ci sono rimaste tre lettere indirizzate alla
sorella dal santo sul suo conflitto con Giustina, sulla questione della
sinagoga di Callinico. Nel discorso funebre per la morte del fratello
Satiro, inoltre, Ambrogio accenna anche al grande dolore provato, in
quella circostanza, dalla sorella Marcellina. La festa di Marcellina
viene celebrata il 17 luglio. In onore della santa sorella di Ambrogio,
nel 1838, mons. Luigi Biraghi, direttore spirituale del Seminario
maggiore di Milano e successivamente dottore della Biblioteca
Ambrosiana, cor l'aiuto di suor Marina Videmari, fondava a Cernusco sul
Naviglio (Mi), l'Istituto religioso femminile delle " Marcelline", per
l'educazione culturale e morale della gioventú femminile, soprattutto di
condizione distinta (con l'impegno però di educare gratuitamente anche
le fanciulle povere). Nella Certosa di Pavia si trova un dipinto di
Ambrogio da Fossano, detto il Bergognone, l'ultimo buon pittore della
generazione di Vincenzo Foppa, che lavorò molto e a lungo per conto dei
Certosini; in esso s. Marcellina figura in piedi con s. Satiro e i ss.
Gervasio e Protasio, patroni di Milano, davanti al trono vescovile su
cui siede s. Ambrogio. Il dipinto si riferisce al carattere piú noto
della santa, quello cioè di educatrice dei due fratelli minori Satiro e
Ambrogio. Agli Invalides di Parigi esisteva inoltre una statua in marmo
della santa, scomparsa durante la Rivoluzione francese.
Autore: Antonio Rimoldi
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