Alle 23:48 del 29 giugno 2009, il treno merci Trecate-Gricignano, con
il suo convoglio di quattordici carri cisterna contenenti GPL, deragliò
per cause probabilmente legate al cedimento del carrello del primo carro
cisterna, che trascinò fuori dai binari altri quattro carri. Dal primo
carro, la cui cisterna venne perforata da un elemento
dell'infrastruttura, fuoruscì il GPL che saturò presto l'aria
circostante incendiandosi repentinamente alla prima
possibilità d'innesco. I danni furono immediati e 11 persone persero la
vita in pochi minuti, investite dalle fiamme o travolte dal crollo
degli edifici; altre due persone vennero stroncate da infarto e decine
rimasero ferite; di esse molte riportarono gravissime ustioni e la
maggior parte morì, anche a distanza di diverse settimane dall'evento. I
due macchinisti rimasero indenni in quanto dopo aver dato frenatura al
convoglio si misero in salvo dietro ad un muro che li riparò dalla
fiammata del gas innescato. Alcune abitazioni furono poi abbattute
su ordinanza delle autorità comunali perché non più agibili o per costi
di riparazione superiori ad una ricostruzione ex novo. Nei giorni
successivi fu inoltre abbattuto anche lo storico sovrappasso ("La
Passerella") per i gravi danni strutturali riportati a causa dello
stress termico.In totale si contarono 31 morti e 25 feriti. I funerali
di Stato ai quali parteciparono almeno 30.000 persone si tennero il 7
luglio allo Stadio Torquato Bresciani per 15 vittime, altri 7 ebbero le
esequie con rito islamico in Marocco.
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