sabato 25 giugno 2016

25 giugno 1967 La strage di Cima Vallona

 


Fu un attentato terroristico perpetrato da membri del Befreiungsausschuss Südtirol contro una pattuglia di militari italiani che indagavano su un precedente attentato.
A bordo di un AB 204 del IV Reparto Elicotteri di Uso Generale decollato dall'Aeroporto di San Giacomo fu inviata una squadra della Compagnia Speciale Antiterrorismo, con il compito di raccogliere indizi utili all'indagine e per identificare gli autori dell'attentato. La squadra era composta da:
Assolto il loro compito, i quattro si avviarono incolonnati sulla via del ritorno lungo lo stesso itinerario percorso all'andata e in direzione dell'elicottero rimasto in attesa, quando, inavvertitamente, uno di loro attivò una trappola esplosiva piazzata a Sega Digon (una borgata di Comelico Superiore), distante circa 400 metri dal luogo dell'attentato e lungo l'unico sentiero disponibile. A seguito dell'esplosione il sottotenente Di Lecce, il capitano Gentile e il sergente Dordi morirono sul colpo. Il sergente Fagnani, colpito da oltre 40 schegge, rimase gravemente ferito. Sul luogo dell'esplosione furono trovate due tavolette di legno con incisa una rivendicazione a firma dell'organizzazione terroristica separatista altoatesina BAS (Befreiungsausschuss Südtirol).

Al capitano Gentile è stata conferita la medaglia d'oro al valor militare mentre agli altri caduti e feriti di Cima Vallona è stata conferita la medaglia d'argento al valor militare.Furono tutti decorati anche della Medaglia ricordo di "vittima del terrorismo".

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