Fu un attentato terroristico perpetrato da membri del Befreiungsausschuss Südtirol contro una pattuglia di militari italiani che indagavano su un precedente attentato.
A bordo di un AB 204 del IV Reparto Elicotteri di Uso Generale decollato dall'Aeroporto di San Giacomo fu inviata una squadra della Compagnia Speciale Antiterrorismo,
con il compito di raccogliere indizi utili all'indagine e per
identificare gli autori dell'attentato. La squadra era composta da:
- Francesco Gentile, classe 1930, di Fano (PS), capitano del Battaglione Carabinieri paracadutisti
- Mario Di Lecce, classe 1936, di Lecce, sottotenente del Battaglione sabotatori paracadutisti
- Marcello Fagnani, classe 1940, di Roma, sergente maggiore artificiere del Battaglione sabotatori paracadutisti
- Olivo Dordi, classe 1943, di Gromo (BG), sergente artificiere del Battaglione sabotatori paracadutisti
Assolto il loro compito, i quattro si avviarono incolonnati sulla via
del ritorno lungo lo stesso itinerario percorso all'andata e in
direzione dell'elicottero rimasto in attesa, quando, inavvertitamente,
uno di loro attivò una trappola esplosiva piazzata a Sega Digon (una
borgata di Comelico Superiore), distante circa 400 metri dal luogo dell'attentato e lungo l'unico sentiero disponibile. A seguito dell'esplosione il sottotenente Di Lecce, il capitano Gentile e il sergente Dordi morirono sul colpo. Il sergente Fagnani, colpito da oltre 40 schegge, rimase gravemente ferito. Sul luogo dell'esplosione furono trovate due tavolette di legno con
incisa una rivendicazione a firma dell'organizzazione terroristica
separatista altoatesina BAS (Befreiungsausschuss Südtirol).
Al capitano Gentile è stata conferita la medaglia d'oro al valor
militare mentre agli altri caduti e feriti di Cima Vallona è stata
conferita la medaglia d'argento al valor militare.Furono tutti decorati anche della Medaglia ricordo di "vittima del terrorismo".
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