domenica 26 giugno 2016

il 26 giugno 1819 venne depositato il primo brevetto della bicicletta:

 

Nella foto il barone tedesco, testardo e sfortunato, dal nome complicatissimo: Karl Friedrich Christian Ludwig Drais Von Sauerbronn colui che invento la "Draisina"e poi stata registrata iol 26 Giugno 1819. Ne è testimonianza un bando della Direzione Generale di Polizia di Milano: “Avendo così dimostrato che il correre dei così detti velocipedi può riuscire pericoloso ai passeggeri, la Direzione Generale suddetta ordina: è proibito di girare nottetempo sui velocipedi per le contrade e per le piazze interne della città. E’ tollerato, però, il corso dei medesimi sui bastioni e nelle piazze lontane dall’abitato. I contravventori saranno puniti con la confisca della macchina. Milano 8 settembre 1819.” Il barone, abbiamo ricordato, morì in estrema povertà all’età di 65 anni ed un busto in marmo venne eretto nel 1896 davanti alla sua casa in Karlsruhe che fu subito meta di pellegrinaggi di migliaia di ciclisti che arrivavano a rendergli omaggio da ogni parte della Germania. Tuttavia erano stati gli inglesi a proseguire la sua opera trasformando la draisina in un mezzo di ferro e dando così inizio alla bella favola del “cavallo d’acciaio”. Tutte le modifiche, sempre testardamente rifiutate dal barone, furono realizzate dopo la sua morte, oppure a sua insaputa durante gli ultimi anni della sua vita. Così l’inglese Kirkpatrick McMillan inventò la draisina a leve, un dispositivo rudimentale che permetteva ai piedi di agire sulla ruota posteriore e che era addirittura dotata di un freno, ma la tappa decisiva e più importante venne realizzata dal giovane fabbro francese Ernest Michaux che aveva solo 14 anni .Il giovane fabbro ebbe l’idea di sostituire quello che sembrava un poggiapiedi da usare in discesa con due alberi fissati al mozzo della ruota anteriore e tali da azionare la ruota come una macina. La ruota anteriore, divenuta motrice, crebbe di diametro rispetto all’altra e lo stesso Michaux sostituì il disdicevole cuscino su cui si appoggiava il guidatore con una sella vera e propria, molto allungata. La michaudine prese rapidamente il posto della draisine tanto che nel 1861 era la padrona incontrastata del mercato. Draisine e michaudine, salutate con tanto clamore al loro apparire, non portarono evidentemente fortuna ai loro inventori. I biciclici di Ernest Michaux avevano ruote anteriori di 110 cm di diametro all’anteriore e di 90 al posteriore ed erano fornite di raggi molto grossolani, una ventina ciascuna, molto simili alle ruote dei carretti di campagna e, pesanti com’erano, potevano raggiungere la velocità d’una dozzina di chilometri l’ora.

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