Cesenatico, 18 luglio 1885 – 6 luglio 1979
Il poeta e scrittore dice di Cesenatico («Questo paese è per me innanzitutto padre e madre..», Il tempo felice): le sue origini familiari sono narrate nel Romanzo della mamma del 1924. Iniziati gli studi classici a Ravenna, li continuò a Bologna ma li interruppe, nel 1901, per frequentare a Firenze la Scuola di recitazione. Qui conobbe tra gli altri Aldo Palazzeschi, divenuto suo fraterno amico: il racconto di quegli anni è in Via Laura del 1931. Ben presto interruppe anche la scuola di Firenze per dedicarsi interamente alla letteratura. Fra il 1902 e il 1903 escono le prime raccolte di novelle e poesie, e nel 1905 i versi di Fraternità. In questi primi volumi e soprattutto in Poesie scritte col lapis del 1910, Poesie di tutti i giorni dell' anno seguente e Il giardino dei frutti (1915) si avverte l' impronta di Pascoli e già quel tono «crepuscolare» - secondo la definizione di Borgese- che si ritroverà nella sua narrativa . Dalla prima raccolta di racconti, I lestofanti (1909), ai romanzi,i più noti: La voce di Dio (1920), I puri di cuore (1923), Il trono dei poveri (1928), L'Andreana (1938), La vedova Fioravanti (1941), Il fiocco verde (1948), Moretti descrive vicende semplici ambientate in un angusto mondo provinciale popolato da personaggi spenti e rinunciatari, rese in uno stile dimesso ma attraversato da lampi di personale umorismo, collaborò inoltre con vari giornali e riviste, tra cui «La Riviera Ligure», dove divenne amico dei fratelli Novaro; nel 1914 diresse «La Grande Illustrazione» di Pescara. Nel 1916 pubblicò a puntate sul «Giornale d'Italia» il suo primo romanzo Il sole del sabato. Dal 1923, viene chiamato al «Il Corriere della Sera». Moretti inaugurò la sua stagione più felice, dopo quella del poeta crepuscolare e del narratore post - naturalista, avvicinandosi al nuovo e fresco linguaggio ironico de I grilli di Pazzo Pazzi (1951), cui seguirà La camera degli sposi del 1958. Nel 1952 ricevette il «Premio dell'Accademia dei Lincei» per la Letteratura, nel '55 il «Premio Napoli », e il primo volume delle sue opere, Tutte le novelle, pubblicate ne «I Classici Contemporanei Italiani» di Mondadori, vinse il «Premio Viareggio». L'ultima stagione del poeta vede un felice ritorno alla poesia con la pubblicazione delle raccolte mondadoriane L' ultima estate (1969), Tre anni e un giorno nel 1971, Le poverazze nel '73 e, l'anno seguente, del Diario senza le date. Morì a Cesenatico a 94 anni..
Il poeta e scrittore dice di Cesenatico («Questo paese è per me innanzitutto padre e madre..», Il tempo felice): le sue origini familiari sono narrate nel Romanzo della mamma del 1924. Iniziati gli studi classici a Ravenna, li continuò a Bologna ma li interruppe, nel 1901, per frequentare a Firenze la Scuola di recitazione. Qui conobbe tra gli altri Aldo Palazzeschi, divenuto suo fraterno amico: il racconto di quegli anni è in Via Laura del 1931. Ben presto interruppe anche la scuola di Firenze per dedicarsi interamente alla letteratura. Fra il 1902 e il 1903 escono le prime raccolte di novelle e poesie, e nel 1905 i versi di Fraternità. In questi primi volumi e soprattutto in Poesie scritte col lapis del 1910, Poesie di tutti i giorni dell' anno seguente e Il giardino dei frutti (1915) si avverte l' impronta di Pascoli e già quel tono «crepuscolare» - secondo la definizione di Borgese- che si ritroverà nella sua narrativa . Dalla prima raccolta di racconti, I lestofanti (1909), ai romanzi,i più noti: La voce di Dio (1920), I puri di cuore (1923), Il trono dei poveri (1928), L'Andreana (1938), La vedova Fioravanti (1941), Il fiocco verde (1948), Moretti descrive vicende semplici ambientate in un angusto mondo provinciale popolato da personaggi spenti e rinunciatari, rese in uno stile dimesso ma attraversato da lampi di personale umorismo, collaborò inoltre con vari giornali e riviste, tra cui «La Riviera Ligure», dove divenne amico dei fratelli Novaro; nel 1914 diresse «La Grande Illustrazione» di Pescara. Nel 1916 pubblicò a puntate sul «Giornale d'Italia» il suo primo romanzo Il sole del sabato. Dal 1923, viene chiamato al «Il Corriere della Sera». Moretti inaugurò la sua stagione più felice, dopo quella del poeta crepuscolare e del narratore post - naturalista, avvicinandosi al nuovo e fresco linguaggio ironico de I grilli di Pazzo Pazzi (1951), cui seguirà La camera degli sposi del 1958. Nel 1952 ricevette il «Premio dell'Accademia dei Lincei» per la Letteratura, nel '55 il «Premio Napoli », e il primo volume delle sue opere, Tutte le novelle, pubblicate ne «I Classici Contemporanei Italiani» di Mondadori, vinse il «Premio Viareggio». L'ultima stagione del poeta vede un felice ritorno alla poesia con la pubblicazione delle raccolte mondadoriane L' ultima estate (1969), Tre anni e un giorno nel 1971, Le poverazze nel '73 e, l'anno seguente, del Diario senza le date. Morì a Cesenatico a 94 anni..
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