

Sono passati cinquantuno anni da quando il 16 luglio 1965 Giuseppe
Saragat e Charles De Gaulle – i presidenti della Repubblica dell’Italia e
della Francia – inaugurarono il traforo del Monte Bianco, un tunnel
autostradale che da allora ha permesso di mettere in comunicazione
Courmayeur, in Valle d’Aosta, e Chamonix, comune francese nel
dipartimento dell’Alta Savoia. Quando fu
inaugurato, era il tunnel stradale più lungo d’Europa: era – ed è –
lungo 11 chilometri e 600 metri e per realizzarlo furono usate 1.500
tonnellate di esplosivo, 200mila metri cubi di calcestruzzo e 235mila
bulloni. Dal 1965 a oggi il traforo del Monte Bianco è stato
attraversato da più di 60 milioni di veicoli e ha reso molto più
semplice, veloce ed economico il collegamento tra Italia e Francia. «Il
Monte Bianco era il nome di una montagna che ci separava. Da domani sarà
il nome di un tunnel che ci riunisce», disse il 16 luglio 1965 Valéry
Giscard d’Estaing, all’epoca ministro delle Finanze e in seguito
presidente della Repubblica francese. Il traforo del Monte Bianco
permette oggi di andare dalla Francia all’Italia in poco più di 10
minuti passando sotto alla montagna più alta d’Europa.I lavori per
realizzare un tunnel che attraversasse il Monte Bianco iniziarono nel
1959, circa sei anni dopo che i governi di Italia e Francia firmarono la
convenzione in cui si impegnavano a realizzarlo. Il ritardo fu dovuto
alle molte polemiche che ci furono in Francia dopo la firma della
convenzione: si temeva infatti che il traforo del Monte Bianco avrebbe
avvantaggiato l’Italia mettendo invece in crisi l’economia del sud-est
della Francia. I lavori dal lato italiano iniziarono l’8 gennaio 1959,
quelli sul versante francese il 30 maggio. Come spiega la STIMB, la
società italiana che gestisce il traforo:Nonostante i problemi iniziali e
anche grazie ai mesi di anticipo con cui iniziarono i lavori, gli
italiani furono i primi a completare la loro metà di tunnel: arrivarono
il 3 agosto 1962 e – undici giorni dopo – arrivarono anche i francesi.
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