

Il ritrovamento della stele è tradizionalmente attribuito al capitano francese Pierre-François Bouchard che la trovò nella città portuale di Rosetta (l'odierna Rashid) nel delta del Nilo.
La lastra fu rinvenuta mentre erano in corso i lavori di costruzione
di Fort de Rachid, detto già allora Fort Julien, vicino alla città. In
realtà Bouchard, che era l'ufficiale che dirigeva le opere di
fortificazione, non trovò personalmente la stele, né il ritrovamento fu
merito di Dhautpoul, capo delle truppe del genio a lui sottoposto: fu
un soldato, di cui non è pervenuto il nome, a rinvenirla durante i
lavori. Bouchard però capì l'importanza della pietra e la mostrò al
generale Jacques François Menou, che decise di portarla ad Alessandria, dove giunse nell'agosto dello stesso anno. Quando nel 1801
i francesi dovettero arrendersi, nacque una disputa sui reperti
rinvenuti dai francesi: questi volevano tenerli, mentre gli inglesi li
considerarono il loro bottino, in nome del re Giorgio III.
Il generale francese Menou cercò allora di occultare la stele tra i
suoi effetti personali, accuratamente coperta, nonostante gli accordi,
ma venne scoperto e dovette alla fine consegnarla ai vincitori inglesi
dopo lunghe e complicate trattative. Ai Francesi venne
concesso di tenere i disegni e le annotazioni che avevano fatto prima
di imbarcarsi ad Alessandria e che formarono l'opera in 24 volumi
chiamata Description de l'Égypte.Al ritorno in Inghilterra, la stele fu esposta al British Museum, dove viene custodita dal 1802.
Alcune iscrizioni dipinte in bianco mostrano la registrazione
dell'acquisizione sul lato sinistro e su quello destro. La Stele è stata
sottoposta a operazioni di pulitura nel 1988,
ma queste testimonianze storiche non furono rimosse. Una piccola area
dell'angolo in basso a sinistra è stata lasciata com'era per eventuali
intenti comparativi. Nel luglio del 2003 gli egiziani hanno chiesto la restituzione della stele, ma invano; attualmente nel Museo di antichità egiziane del Cairo ne è esposta una copia. Una sua riproduzione ingrandita (14 metri per 7,9 metri), scolpita nel granito nero dello Zimbabwe da Joseph Kosuth, si trova a Figeac, città natale di Champollion, sulla Place des Écritures (Piazza delle scritture). La Stele di Rosetta è una stele egizia in granodiorite che riporta un'iscrizione divisa in registri, in tre differenti grafie: geroglifico, demotico e greco. L'iscrizione è il testo di un decreto tolemaico emesso nel 196 a.C. in onore del faraone Tolomeo V Epifane,
al tempo tredicenne, in occasione del primo anniversario della sua
incoronazione.Poiché si tratta pressoché del medesimo testo, la stele
offrì, grazie alla parte in greco, una chiave decisiva per la
comprensione dei geroglifici. Il nome deriva da quello latinizzato di Rosetta, oggi nota come Rashid, antica città sul delta del Nilo
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