sabato 9 luglio 2016

9 luglio Beata Giovanna Scopelli


Vergine
Reggio Emilia, 1428 - Mantova, 9 luglio 1491
La vocazione religiosa di Giovanna si manifestò presto nel suo cuore e i genitori le permisero di farsi mantellata carmelitana, vivendo in casa dove si dedicò a due sorelle e al fratello. Rimasta orfana, venne accolta da una donna di umili condizioni, ma ricca di pietà. Giovanna si mise quindi alla ricerca di un luogo da adattare a monastero. Una vedova le offrì collaborazione insieme alle due figlie e ad altre due giovani. Vissero in quella casa dal 1480 al 1484. Giovanna ottenne quindi, l’anno seguente, con il sostegno del Vescovo, la chiesa di san Bernardo tenuta dai Frati Umiliati. Il nuovo monastero, intitolato a S. Maria del Popolo (poi detto “delle Bianche”), si prefisse lo scopo di pregare per la Chiesa universale. Le difficoltà finanziarie degli inizi vennero risolte con l'aiuto di un benefattore. La Beata, eletta priora dalle ventidue giovani monache che a lei si erano unite, ottenne l’aggregazione e la guida spirituale dei Carmelitani di Mantova. In Italia non c’era tradizione di monasteri femminili carmelitani, ma Giovanna seppe adattare il carisma del Carmelo alla nuova comunità. Simili esperienze si verificarono anche in Francia, Belgio e Spagna. Madre Giovanna venerò la Vergine con una particolare devozione, detta “la camicia della Madonna”, che consisteva nella recita di 15.000 Ave Maria intercalate ogni 100 Ave con la Salve Regina. Alla fine veniva recitato sette volte l’Ave Maris Stella, oppure O gloriosa Domina. Le Carmelitane di Reggio recitarono la “camicia” fino al 1773. Possediamo di Giovanna pochi scritti, indicativi però della sua devozione profonda per l'Infanzia di Gesù. Ricevette grazie mistiche straordinarie, ma dovette soffrire un lungo periodo di purificazione interiore. Morì circondata da vasta fama di santità. Secondo una antica tradizione, il corpo sepolto nell’orto del monastero, riesumato l’anno successivo, fu trovato incorrotto. Nel 1500 si raccolsero le testimoninanze sulla vita, le virtù e i miracoli; negli anni 1767-1770 si tenne il processo diocesano per il riconoscimento del culto che fu approvato da Clemente XIV il 24 agosto 1771. Nel 1773 il suo nome fu inserito nel "Canone dei Beati". La sua festa veniva celebrata solennemente con la benedizione degli infermi. Soppresso il monastero nel 1797, il corpo della Beata fu trasferito nel 1803 in cattedrale, nella Cappella Rangoni. Recentemente è stata eseguita una nuova ricognizione canonica delle reliquie. Come ricordò Giovanni Paolo II nel 2002, la Scopelli fu “una delle esponenti di spicco in Italia” della prima esperienza monastica carmelitana, una delle principali figure del Secondo Ordine. Un ritratto settecentesco della Beata Scopelli fu eseguito da Paolo de Majo per la chiesa napoletana del Carmine Maggiore.
Autore: Daniele Bolognini

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