giovedì 31 marzo 2016
BENRITROVATI a tutti Voi.
Mi siete mancati tanto. Ma sono una vecchietta e non ho il cell. moderno e allora non ho potuto comunicare. Ho visto tante cose belle e anche brutte come la povertà vera e propria, ma tanta dignità. in 15 gg avrò visto 3 persone a chiedere l'elemosina ma zitti, zitti seduti senza dar fastidio. Ho visto tutte le persone lavorare e tante vecchiette a vendere con banchettini di frutta o i loro tessuti ma tutti vestiti con dignità e senza dar fastidio. Come in altri paesi non hanno pensione e se non hai figli che ti aiutano devi lavorare fino a che respiri. Ho visto mamme giovani con 3 bambini accanto, loro col suo sacco di merce e i bimbi buoni che giocavano con niente. Donne che vendevano con i figli appena nati tenuti davanti e quelli leggermente più grandi tenuti dietro che si vedeva solo e appena appena la testa. E poi ho visto tante cose belle che via via vi racco9nterò perchè oramai sapete che sono una rompina. Bellissimi Fiori Bellissime piante, bellissima e buonissima frutta, bellissimi colori etc. E non ultimo anzi prima di tutto mi sono goduta mio figlio , mia Nuora e la bellissima Sofiah che con 5 anni a maggio ci traduceva lei quello che non capivamo.INCREDIBILE: Con la mamma parla francese al babbo risponde in Italiano e con la scuola gli amici e il resto Spagnolo. Passava da una lingua all'altra con una naturalezza che siamo rimasti stupiti. A presto Lucia.
Nasce la torre Eiffel
Il monumento più famoso di Parigi, conosciuta in tutto il mondo come simbolo della città stessa e della Francia. È visitata mediamente ogni anno da circa cinque milioni e mezzo di turisti. Costruita in poco più di due anni, dal 1887 al 1889 (in 2 anni, 2 mesi e 5 giorni) per l'esposizione universale del 1889, che si tenne a Parigi per celebrare il centenario della Rivoluzione francese, prende il nome dal suo progettista, l'ingegnere Gustave Alexandre Eiffel, che costruì anche la struttura interna della Statua della libertà.
La struttura, che con i suoi 324 m è la più alta di Parigi, venne inaugurata il 31 marzo del 1889
e fu aperta ufficialmente il 6 maggio dello stesso anno, dopo appena
due anni, due mesi e cinque giorni di lavori. Nel 1909 la Torre Eiffel
rischiò di essere demolita perché contestata dall'élite artistica e
letteraria della città, ma fu risparmiata solamente perché si rivelò
una piattaforma ideale per le antenne di trasmissione necessarie alla
nuova scienza della radiotelegrafia.
Nel
2006 è stata al nono posto tra i siti più visitati della Francia, ed
è il monumento a pagamento più frequentato del mondo con 6 893 000 visitatori nel 2007. Dalla sua apertura, nel 1889, è stata visitata da circa 250 milioni di persone. Dal 1964 è classificata come Monumento storico di Francia.
La sua manutenzione, dal 1981 al 2005, è stata curata dalla Societé Nouvelle d'Exploitation de la Tour Eiffel (SNETE).
Dal 2006 al 2014 essa è affidata alla Société d'Exploitation de la Tour Eiffel (SETE). Il monumento ha mantenuto il record di costruzione più alta del mondo fino al 1930, anno in cui fu completato il Chrysler Building di New York.
Per
salire fino in cima vi sono due possibilità: i 1665 scalini oppure
due ascensori trasparenti. La struttura è divisa in tre livelli aperti
al pubblico, raggiungibili sia con l'ascensore sia con le scale. I
meccanismi degli ascensori sono quelli originali del 1889 e percorrono,
all'anno, 100,000 km. A sud-est della torre si allunga una distesa erbosa da cui un tempo partivano i primi voli in mongolfiera.
Quando
fu costruita, si registrò una certa resistenza da parte del
pubblico, in quanto si pensava che sarebbe stata una struttura poco
valida esteticamente (ancor oggi è poco apprezzata da alcuni parigini,
che la chiamano "l'asparago di ferro"). Tuttavia è generalmente
considerata uno degli esempi di arte in architettura più straordinari e costituisce indiscutibilmente uno dei simboli di Parigi più rappresentativi nel mondo, proposta per le sette meraviglie del mondo moderno.
Al terzo livello Gustave Eiffel aveva creato un appartamento in cui
riceveva gli ospiti più illustri; oggi vi si trovano le statue di
Eiffel insieme a Thomas Edison e alla figlia Claire durante l'incontro avvenuto durante la Fiera Mondiale del 1889 in cui Edison portò un esemplare di Fonografo.Trecento metalmeccanici assemblarono 18 038 pezzi di ferro
forgiato, utilizzando 2 milioni e mezzo di bulloni (che furono
sostituiti, durante la costruzione stessa, con rivetti incandescenti).
Considerate le condizioni di sicurezza esistenti a quell'epoca, è
sorprendente osservare che solo un operaio abbia perso la vita durante i
lavori del cantiere (durante l'installazione degli ascensori).La torre è alta con la sua antenna 323 m (le antenne della televisione sulla sommità sono alte 20 m), pesa circa 8 000 tonnellate,
ma le sue fondazioni discendono di appena 15 m al di sotto del
livello del terreno. Per 40 anni è stata la struttura più alta del
mondo. Per il suo mantenimento servono anche 50 tonnellate di vernice
ogni 7 anni. A seconda della temperatura ambientale l'altezza della
Torre Eiffel può variare di diversi centimetri a causa della dilatazione del metallo (sino a 15 cm più alta durante le calure estive). Nelle giornate ventose sulla cima della torre si possono verificare oscillazioni sino a 12 cm.
Inizialmente a Eiffel era stato concesso di lasciare in piedi la
Torre per 20 anni, ma vista la grande utilità di questa struttura sia a
causa del grande sviluppo che in quegli anni ebbero le comunicazioni
via etere sia come laboratorio per studi scientifici, le fu permesso
di restare anche per le generazioni future. Eiffel, che all'inizio
non aveva altra ambizione che celebrare con questa costruzione i
progressi della tecnica, si sentì presto obbligato a trovare delle
utilità scientifiche alla sua Torre, come misurazioni meteorologiche,
analisi dell'aria, esperienze come quella del pendolo di Foucault, e così via. Egli stesso contribuì da allora a tali ricerche che portarono all'installazione di un barometro, di un parafulmini e di un apparecchio per la radiotelegrafia.
Non sarebbe stato solo un oggetto di curiosità per il pubblico, sia
durante l'esposizione che dopo, ma avrebbe reso ancora servigi alla
scienza e alla difesa nazionale. Proprio la difesa nazionale, infatti,
salvò la torre dalla distruzione cui era stata destinata dopo solo un
ventennio di vita.
Dall'anno 2000 la torre è illuminata da 352 fari e la sera scintilla ogni ora (dalle ore 22:00 alle ore 01:00 per 10 minuti) grazie a 20 000
lampadine e 800 luci di festa; quest'illuminazione era stata realizzata
per festeggiare il passaggio nel nuovo millennio, ma l'effetto
suscitato nei parigini da questa meraviglia fu tale che non vollero più
rinunciare e la torre è rimasta scintillante come allora. Le luci
normalmente giallo-bianche possono cambiare colore a seconda degli
eventi o commemorazioni varie, la torre "clignotta" come dicono i
parigini, ovvero scintilla a intermittenza con un effetto molto
scenografico e suggestivo.
La torre ha ricevuto il 200 000 000º ospite il 28 novembre del 2002.
L'ingegnere
Gustave Eiffel decise di far incidere, sotto la balconata del primo
piano della torre, i nomi di 72 cittadini francesi - soprattutto
scienziati e ingegneri - in segno di riconoscimento per i loro studi. I
nomi, ben visibili dal suolo, si trovano su tutti i quattro lati
della torre (18 per ciascun lato); erano stati ricoperti di vernice
all'inizio del XX secolo, ma vennero recuperati e restaurati tra il 1986
ed il 1987. Curiosamente dell'elenco non fa parte nessuna donna:
critiche furono in particolare mosse per l'esclusione della matematica Sophie Germain
le cui ricerche sulla teoria dell'elasticità furono cruciali per la
costruzione della torre stessa. Nonostante la torre sia uno degli esempi
di architettura dell'era post industriale di maggiore impatto, essa
venne interamente ideata e progettata da un ingegnere, il quale
decise di rendere omaggio, sulla facciata trocadero agli esponenti
del mondo scientifico e non umanistico, i quali, in fase di
costruzione e oltre non si risparmiarono critiche denigratorie
"dell'orrendo mostro metallico"
domenica 13 marzo 2016
sabato 12 marzo 2016
27 Marzo
Buona Pasqua a tutti
21 Marzo
19 Marzo
Buona festa a tutti i Papà
Anche a quelli in cielo come il mio
Buongiorno e Buonadomenica a tutti voi
Parto domattina prestissimo per il Guatemala
ad Antigua vive mio figlio e fam.
ad Antigua vive mio figlio e fam.
non so quando riscriverò .
Mi anticipo facendo gli auguri per i PAPA'
Per l'entrata in PRIMAVERA e un grandissimo
BUONA PASQUA a tutti voi e ai vostri Cari.
Lucia
Ciao a presto
Amici cari siate contenti,
15 gg. senza "rompimenti"
che vi procuro con i miei scritti,
pieni di lagne e anche tristi.
*
A tutti lascio di baci un barile
che non ritorno fino ad aprile.
Battete le mani siate contenti.
Lucia va in aereo per continenti.
*
Sopra le nuvole di panna montata
vi pensero finch'è son tornata
La giocherò con la nipotina,
felice di ritornar bambina
*
Vi lascio sicura che vi rilasserete
ma anche a Lucia un po' penserete.
Mi mancherete io lo so già
rivedere mio figlio che felicità.
Lucia 2016
Marzo
MARZO
Mese
Armonioso
Risveglia le
Zolle e
Ogni ♥.
proverbi di Marzo
Gelo marzolino
rattrista il contadino.
***
Quando canta il merlo
siamo fuori dall'inverno.
***
Marzo sbirro e banderuola
prende il verno per la gola.
***
Marzo molle,
gran per tre zolle.
prende il verno per la gola.
***
Marzo molle,
gran per tre zolle.
***
Marzo asciutto
Marzo asciutto
gran da per tutto
LUNARIO
Oh, cos'è mai un anno! Un mazzolino
di giorni: qualche fiore e qualche spino.
fiori di campo, spini della siepe;
è il viaggio da un presepe a un presepe;
un volgere di lune in grembo a Dio;
un dolce ritrovarsi e dirsi addio;
una nube che passa, il sol che torna;
pan seminato e pane che si sforna;
dodici mesi tra bagnati e asciutti;
quattro stagioni cariche di frutti.
Su ogni giorno stende il suo sorriso
un santo che vien giù dal Paradiso.
Così è fatto, mutevole, il lunario
e l'anno nuovo l'ha per sillabario
e vi legge ogni dì tra stella e stella
che per chi ama Dio la vita è bella.
di giorni: qualche fiore e qualche spino.
fiori di campo, spini della siepe;
è il viaggio da un presepe a un presepe;
un volgere di lune in grembo a Dio;
un dolce ritrovarsi e dirsi addio;
una nube che passa, il sol che torna;
pan seminato e pane che si sforna;
dodici mesi tra bagnati e asciutti;
quattro stagioni cariche di frutti.
Su ogni giorno stende il suo sorriso
un santo che vien giù dal Paradiso.
Così è fatto, mutevole, il lunario
e l'anno nuovo l'ha per sillabario
e vi legge ogni dì tra stella e stella
che per chi ama Dio la vita è bella.
Renzo Pezzani
Giorno di Marzo
Buona gente! Buona gente!
aprite gli usci e le porte...
Le cose non eran morte,
dormivano solamente.
Il vento della foresta,
giovane lupo si desta.
Fiuta ceppi, rapisce odori,
scopre monti, lustra colori.
Guizza il pesce nel torrente:
buona gente! buona gente!
Il sole di marzo attese,
nel prato che tocca il paese,
uscire i bimbi da scuola...
Ma ora il tuono si sente
nell'aria che sa di viola...
Dolce la pioggia consola
la sete dell'erba innocente.
E mai più bel ciel si vide:
un poco piange un poco ride;
ride e piange per niente,
buona gente ! buona gente !
Aprite le case e lasciate
che un nuovo fiato le frughi.
Sciogliete il bucato: lo gonfi il vento:
il sole lo asciughi.
Aprite dei fiori la serra.
Risuonino i gravi tonfi
del ferro che frange la terra...
Aiutate la semente,
buona gente ! buona gente !
aprite gli usci e le porte...
Le cose non eran morte,
dormivano solamente.
Il vento della foresta,
giovane lupo si desta.
Fiuta ceppi, rapisce odori,
scopre monti, lustra colori.
Guizza il pesce nel torrente:
buona gente! buona gente!
Il sole di marzo attese,
nel prato che tocca il paese,
uscire i bimbi da scuola...
Ma ora il tuono si sente
nell'aria che sa di viola...
Dolce la pioggia consola
la sete dell'erba innocente.
E mai più bel ciel si vide:
un poco piange un poco ride;
ride e piange per niente,
buona gente ! buona gente !
Aprite le case e lasciate
che un nuovo fiato le frughi.
Sciogliete il bucato: lo gonfi il vento:
il sole lo asciughi.
Aprite dei fiori la serra.
Risuonino i gravi tonfi
del ferro che frange la terra...
Aiutate la semente,
buona gente ! buona gente !
R. Pezzani
Santa Fina di San Gimignano
Vergine
San Gimignano, 1238 - 12 marzo 1253
Nata
da Cambio ed Imperia due nobili decaduti di San Gimignano, Iosefina
(Fina) mori giovanissima, 15enne. Colpita a dieci anni da una grave
malattia che la immobilizzò, fu esempio di vita cristiana per chi la
visitava. Il dolore della santa fu aumentato, oltretutto, dalla morte
della madre. Col corpo piagato
diede ai visitatori esempio di pazienza, insegnando loro il culto della
Passione del Signore e la devozione alla Regina dei martiri. Si spense il 12 marzo 1253, festa di s. Gregorio Magno, di cui era devota. Al
momento del trapasso di Fina le campane della città suonarono senza che
nessuno le azionasse, narra il suo biografo. Il culto si diffuse subito
anche per i molti miracoli avvenuti sulla tomba. Dichiarata patrona
della cittadina toscana, in suo onore fu costruito un ospedale. Nel 1457
il Consiglio del Popolo decise la realizzazione di una splendida
cappella nella collegiata.
venerdì 11 marzo 2016
Omaggio alla Grande Nilla
Nilla Pizzi, all'anagrafe Adionilla Pizzi
(Sant'Agata Bolognese, 16/04/1919 –Milano, 12 marzo 2011)
è stata una cantante e attrice italiana.
Fu la vincitrice del primo Festival di Sanremo nel 1951, con "Grazie dei fiori". Nell'anno seguente si piazzò addirittura prima, seconda e terza ("Vola colomba", "Papaveri e papere", "Una donna prega"). Nella sua carriera ha partecipato a dieci Festival di Sanremo, sette volte in gara presentando 31 brani, due volte come ospite e una come presentatrice: ha conquistato 2 primi posti, 4 secondi posti, 2 terzi posti, un intero podio, e 2 premi alla carriera.
Sabato, 12 Marzo 2016
È il 72º giorno del calendario gregoriano
Mancano 294 giorni alla fine dell'anno.
LA CHIESA RICORDA
Santo Luigi Orione
S. Serafina (Fina), S. Massimiliano mart.,
Beato Girolamo da Recanati
Beata Giustina Bezzoli Francucci, Sant' Innocenzo I,
San Paolo Aureliano,
Beato Girolamo da Recanati
Beata Giustina Bezzoli Francucci, Sant' Innocenzo I,
San Paolo Aureliano,
PROVERBIO
In famiglia cerca l’armonia,
in un amico la sincerità.
(proverbio cinese)
AFORISMA
Io semplicemente non posso costruire le mie speranze su
fondamenta di confusione, infelicità e morte...Io penso...
pace e tranquillità torneranno di nuovo.
[Anne Frank]
FRASE DEL GIORNO
Il matrimonio è un combattimento a oltranza prima
del quale gli sposi domandano la sua benedizione al cielo,
perché amarsi sempre è la più temeraria delle imprese.
(Honoré de Balzac)
PENSIERO DEL MATTINO
La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno
è quella di essere di buon umore.
(Voltaire)
(Voltaire)
Buongiorno Colorato
BUONGIORNO a Tutti Quanti
di colori ne ho tanti,
voglio dipingervi il mattino
per farlo più carino.
Un po' di giallo lo aggiungo al sole
che brilli sempre e dove vuole!
Un po' d'azzurro lo butto in mare
perche i pesci sian liberi di nuotare.
Un po di verde lo dono ai prati
che risvegli i fiori addormenati.
Un po' di rosso per ogni cuore
perchè ci regni sempre l'amore .
Infine il colore della speranza
che ci insegni la fratellanza
e ci faccia diventare più buoni .
I malati e i vecchietti più sani.
Il sorriso diventi il saluto più bello
per salutare ogni nostro fratello
Lucia
La mia vita
La mia vita è un lungo calendario
un sogno fatto mille volte all'ncontrario
un disegno che non porta la mia firma
un vissuto che pian piano si deforma
La mia vita è una canzone vissuta
di un'amore che sempre mi rifiuta
il mio cuore ha una profonda ferita
dalla nascita e per tutta la mia vita
Sono come sono, non cambierò
sul mio volto c'è l'istante che vivrò.
Son sincera non so essere bugiarda
questo difetto no, non mi riguarda
Il mio calendario a nomi e date
che mai, mai, saranno cancellate.
La mia vita che cos'è se non amore,
un vissuto di pazienza e tanto cuore.
Lucia
I miei ricordi su Robertino fine
Direte voi finalmente!!!!!! eeheheheheh
All'ora ecco l'ultimo ricordo in ordine di tempo .
Ero già una ragazzina alle prese con il primo amore.
una sera tornando a casa con le mie amiche dallo struscio della domenica(logicamente accompagnate dai "mosconi" ogni tanto se ci guardavamo indietro spariva una coppi di amici. Ebbene mi sentii prendere per la mano e trascinare dentro un portone aperto e quello fu il mio primo bacio del pri Amore che ricordo ancora con tenerezza. e la canzone che sigillò quel piccolo bacio fu questa. Ciao fino a stasera non rompo più devo fare la nonna
PS. home passa ì tempo.............<3 .
I miei ricordi su Robertino 3
Questa ve la faccio veloce. Luciano avendo finito la scuola comincio a girare l'Europa e una volta per Natale insieme agli Auguri c'era questa canzone. Immaginatevi i pianti.
Ps. Quando comincio a cantargliela alla mia nipotina Anisia mi dice sempre con voce piangolente, Basta nonna mi fai piangere è triste!!!! e io logicamente smetto ma le dico che loro hanno tutto mentre noi ai loro tempi non avevamo niente o quasi.
i miei ricordi su Robertino 2
Ecco siccome sono una chiacchierona e ho oramai tanti ricordi avendo tanti anni. Oggi non so perchè mi è venuto in mente Robertino che ha fatto parte della mia adolescenza e poi della mia giovinezza.
Avendo un fratello che ha 5 anni più di me, logicamente son cresciuta a rok ed rool americani e canzoni che non avevo fratelli o sorelle più grandi almeno a quei tempi non li avrei sentiti, tipo i Platters. Luciano(mio fratello) frequentava le commerciali a Firenze (all'ora non cerano le medie) e poi la scuola Alberghiera. Logicamente frequentando Firenze era un po' più all'avanguardia dei suoi amici. Infatti rompeva tanto le scatole al mio babbo che alla fine cedette per sfinimento e gli comperò il giradischi. Eravamo poveri ma come lo erano la maggiorparte a quei tempi. Il mio babbo ogni tanto faceva un colpo di testa (magari un'altro avrebbe pensato più al futuro) infatti nel 1956 se ricordo bene vedendo nei bar la TV comperò a rate una Minerva e tutta la strada veniva a vedere la TV a casa nostra portandosi la sedia. Ritorniamo a Robertino. Mio fratello frequentando le scuole alberghiere nell'estate veniva mandato nelle vacanze, i primi anni in Italia e poi all'estero.
In uno di questi Tirocinei ci mandò insieme alla solita lettera (non avevamo telefono) un disco di Robertino intitolato Mamma. Mi ricordo che scese anche una mia parente che abitava sopra a noi e mentre lo ascoltavamo facevamo a chi piangeva di più(compreso mio padre.
In uno di questi Tirocinei ci mandò insieme alla solita lettera (non avevamo telefono) un disco di Robertino intitolato Mamma. Mi ricordo che scese anche una mia parente che abitava sopra a noi e mentre lo ascoltavamo facevamo a chi piangeva di più(compreso mio padre.
I miei ricordi su Robertino 1
Quinto di otto figli, dopo la scuola elementare è costretto dalla
situazione familiare a cercarsi un lavoro, ed inizia a fare il garzone
in una pasticceria; nel frattempo, scopertasi una voce molto limpida ed
intonata, inizia a cantare in un coro rionale e, contemporaneamente, a
fare la comparsa in alcuni film, fra i quali Il ritorno di don Camillo. Diventato capocorista, si esibisce nell'opera lirica Assassinio nella cattedrale; ottiene poi una scrittura al Caffè Grand'Italia a Roma, dove una sera lo ascolta il regista della televisione danese Volmer Sorensen, che decide di scritturarlo. Robertino ha solo quattordici anni, per cui vola a Copenaghen
accompagnato dal padre, e in Danimarca recita in un film ed incide i
suoi primi due 45 giri, che ottengono molto successo anche in altre nazioni del nord Europa.Il suo stile melodico, che nelle serate riprende molte celebri canzoni italiane come Violino tzigano, Mamma o Arrivederci Roma,
incarna quello che gli stranieri in quegli anni identificano con la
musica italiana; nel 1962 quindi inizia un tour negli Stati Uniti dove riscuote molto successo. La notizia di tutti questi trionfi internazionali arriva anche in
Italia, e nel 1963 Robertino inizia ad incidere dischi.
Nel 1964, a neanche 17 anni, partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Un bacio piccolissimo, che arriva in finale e diventa in breve tempo uno dei singoli più venduti dell'anno. Pochi mesi dopo, in coppia con Aurelio Fierro arriva alla finale del XII Festival della canzone napoletana 1964 con il brano Mo scritto da Alberto Testa;
il suo successo è così notevole che a Mosca, prima della partita
Urss-Italia, gli azzurri sono accolti dalla voce di Robertino che canta
l'Ave Maria di Schubert, diffusa dagli altoparlanti dello stadio.
Torna nuovamente a Sanremo nel 1965 con Mia cara (scritta da Mogol e Pino Massara), e l'anno successivo vince il Festival di Napoli con Bella, cantata in coppia con Sergio Bruni. Nel 1967, ottiene un altro successo al Disco per l'estate cantando Era la donna mia, brano scritto da Gianni Meccia, che arriva alla serata finale Negli anni settanta il suo successo in Italia diminuisce, ma continua comunque ad effettuare serate e tournée nel resto del mondo. Robertino è comparso anche in due film italiani: I giardini del diavolo (del 1971, accreditato come Robertino) e La bolognese (del 1975, accreditato come Roberto Loreti). Figura anche nel cast di film girati per televisioni di lingua tedesca. Gode di una vasta popolarità in Islanda, in Norvegia e nei Paesi dell'Europa orientale, specialmente nelle ex repubbliche dell'Unione Sovietica.
Venerdì 11 Marzo 2016
OGGI
È il 71º giorno del calendario gregoriano
Mancano 295 giorni alla fine dell'anno
LA CHIESA RICORDA
Santi
S. Costantino
S. Alberta, S. Firmino, San Benedetto di Milano
Beato Giovanni Righi da Fabriano, Beato Tommaso Atkinsons
Beato Giovanni Righi da Fabriano, Beato Tommaso Atkinsons
PROVERBIO
Ogni Paese ha le sue leggi,
ogni famiglia le sue regole
(proverbio cinese)
FRASE DEL GIORNO
Il mondo è come un libro
e chi non viaggia ne conosce una pagina soltanto.”
(Sant’Agostino)
PENSIERO DEL MATTINO
È proibito piangere senza imparare, svegliarti la mattina senza
sapere che fare, avere paura dei tuoi ricordi.
(Pablo Neruda)
(Pablo Neruda)
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