giovedì 18 agosto 2016

Walter Molino


Quando la famiglia si trasferisce a Milano, il quindicenne Molino pubblica i primi schizzi sul giornale Libro e moschetto; notato da Benito Mussolini, viene chiamato per realizzare vignette satiriche sul quotidiano Il Popolo d'Italia, organo del Partito nazionale fascista. Nel 1935, esordisce sui settimanali popolari della: Il Monello, L'Intrepido e Giovinetto. Nel 1937, collabora al periodico Argentovivo!, disegnando vari fumetti, iniziando con Dove svolazza il farfallelefante. Contribuisce a Bertoldo (1936/1943) e a Marc'Aurelio (1931/1973), entrambi giornali satirici nei quali si distingue per le figure di donnine particolarmente provocanti. Alla fine degli anni Trenta si dedica molto al fumetto avventuroso. Disegna Virus, il mago della foresta morta, fumetto di fantascienza pubblicato su L'Audace. In seguito, crea graficamente Capitan l'Audace, Maschera Bianca, La compagnia dei sette e prosegue il Kit Carson. Altri suoi fumetti, Luciano Serra pilota, Zorro della metropoli, La compagnia dei sette e Virus, il Polo V. Dal gennaio 1941, sostituisce il pittore Achille Beltrame nella realizzazione delle copertine del rotocalco La Domenica del Corriere, andando avanti per trent'anni. Fra le più celebri, quella sulla nascita della televisione (1954), del campione ciclista Fausto Coppi (1960), i russi nello spazio (1965). Nello stesso anno, inizia pure l'umoristico Pin Focoso per il Corriere dei Piccoli. Nel 1942, illustra le copertine e gli interni de Il romanzo mensile. Nel 1945, collabora col giornale umoristico-politico Candido di Giovannino Guareschi. Dal 1946, per il settimanale Grand Hotel (di cui crea anche il logo della testata), realizza copertine e romanzi sentimentali a fumetti - talvolta firmandosi J.W. Symes - con tecnica 'mezzatinta'. Usanza dell'epoca, quella di dare il volto dei divi e personaggi famosi. Nel 1952 completa la Collana di 101 tavole (tempera su cartoncino) iniziata da Gino Boccasile de "Il Decamerone" il capolavoro di Boccaccio. Notevole la sua galleria caricaturale di divi della televisione e del cinema, opere raccolte in volume e premiate nel 1967 al Salone Internazionale dell'Umorismo di Bordighera. Vasta l'attività di Molino come pittore, quotato in tutta Europa. Nel 2004, Lo Scarabeo di Torino edita Quando la tv era in bianco e nero, libro con caricature. L'artista sposa Nerina Morra nel 1940, da cui avrà due figli, Marina (caricaturista) e Pippo (musicista-compositore). Indro Montanelli disse: «Walter Molino ha un talento scandaloso nel riconoscere, e quindi nel tradurre in segno nella carta, le caratteristiche del volto che fanno la personalità di ciascuno».
autoritratto

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