si estingue l'ultima zebra a metà, quella con le
strisce solo sul collo. Davanti zebra, dietro cavallo. Il Quagga ( Equus
quagga quagga), infatti, le strisce ce le aveva solo su testa, collo e
metà del corpo. Il resto (gambe e coda escluse, che erano bianche) era
marroncino. Gli ultimi a poterla descrivere così, dal vivo, furono gli
inservienti dell’Artis Magistra Zoo di Amsterdam, dove la zebra aveva
passato gli ultimi sedici anni della sua vita, fino a quel
12 agosto 1883, quando, senza apparente scalpore, qualcuno ne
registrava la morte. Lì per lì, infatti, la notizia non disturbò più di
tanto naturalisti e zoologi: nessuno sapeva che quell’esemplare era
l’ultimo della sua specie. Ma nei Paesi Bassi di quelle zebre non ne
arrivarono mai più, perché laggiù, nel loro habitat naturale – la
regione africana del Karoo e dell’allora Stato Libero dell’Orange -
quegli animali erano scomparsi. A sterminare tutti i quagga erano stati
gli Europei durante le loro incursioni di caccia su suolo africano,
condotte un po’ per divertimento un po’ per necessità, visto che la
carne di quella zebra era commestibile e che con la pelle si potevano
fare vestiti e bisacce.
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