Carmine Tripodi
(Torre Orsaia, 14 maggio 1960 – San Luca, 6 febbraio 1985)
è stato un carabiniere italiano, brigadiere dell'Arma dei Carabinieri vittima della 'Ndrangheta.
(Torre Orsaia, 14 maggio 1960 – San Luca, 6 febbraio 1985)
è stato un carabiniere italiano, brigadiere dell'Arma dei Carabinieri vittima della 'Ndrangheta.
Di origine campana arriva in Calabria alla fine degli anni '70 del secolo scorso, prima come brigadiere a Bovalino poi nel 1982 come comandante della stazione carabinieri di San Luca. Nella Locride è la stagione dei sequestri di persona (che hanno fruttato numerosi miliardi di lire alle 'ndrine) e Tripodi è un giovane investigatore che lotta nei territori ostili dell'Aspromonte
per trovare i sequestrati e consegnare alla giustizia i loro
carcerieri, grazie alla sua attività vengono arrestati diversi esponenti
delle famiglie mafiose coinvolte nei sequestri e tutto ciò dà molto
fastidio alla 'Ndrangheta che si vede intaccare la sua preziosa attività illecita. La sera del 6 febbraio 1985
Tripodi sta rientrando a casa, si trova sulla sua macchina lungo la
provinciale che da San Luca porta alla marina quando ad un certo punto
viene bloccato da un commando che gli spara contro diversi colpi di arma
da fuoco, lui seppur ferito riesce a reagire estrae la pistola
d'ordinanza e spara ferendo uno dei sicari ma poi viene comunque ucciso. In poco tempo vengono individuati ed arrestati i suoi presunti
assassini, tutti appartenenti alle locali cosche ma nei processi che si svolgeranno
negli anni seguenti verranno tutti assolti; Il delitto rimane ancora
oggi irrisolto. Al Brigadiere Tripodi è stata intitolata la piazza antistante la caserma dei carabinieri di San Luca, nel 2011 gli è stata intitolata anche la nuova caserma dei carabinieri di San Luca. Medaglia d'oro al valor militare.
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