Il
Diario di Anna Frank è stato pubblicato on line, gratuitamente, poche
ore dopo l'inizio del 2016. Le leggi europee in materia di copyright
stabiliscono che la proprietà intellettuale di un'opera da parte di un
soggetto o un'associazione cessi allo scadere dei settant'anni dalla
morte dell'autore: Anna Frank morì nel 1945, dunque il diritto d'autore è
regolarmente scaduto a partire dal 1 gennaio 2016. Uno dei testi più
importanti per la memoria storica dell'umanità diviene così, finalmente,
di pubblico dominio. O forse no: la Anne Frank Fonds, istituita nel
1963 da Otto Frank e detentrice della proprietà intellettuale
dell'opera, con un'abile mossa legale è riuscita a prolungare la
scadenza del copyright fino al 2050, dichiarando Otto Frank, padre di
Anna, co-autore del Diario.
Il Diario viene così vincolato per altri trent'anni alla Fondazione,
fino allo scadere dei settant'anni dalla morte di Otto, avvenuta nel
1980.
Decisione che ha portato numerose proteste sia da parte degli editori
che degli studiosi. Due di questi, il professore universitario Olivier
Ertzscheid e la parlamentare Isabelle Attard, entrambi francesi, hanno
comunque promosso la pubblicazione in lingua originale on line,
scatenando un uragano legale e mediatico senza precedenti: considerare
Otto Frank "autore" del testo vuol dire infatti mettere in dubbio
l'attribuzione esclusiva del testo ad Anna.
Web.
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