domenica 31 gennaio 2016
Sanremo 1955
Fu presentato da Armando Pizzo affiancato da Maria Teresa Ruta, celebre annunciatrice degli studi RAI di Torino, nonché zia dell'omonima conduttrice in attività dagli anni ottanta.
Trasmesso dal secondo programma radiofonico in diretta alle ore 22, questo è il primo festival trasmesso anche dalla Televisione (che però si collega con il Giardino d'Inverno del Casinò Municipale di Sanremo solo alle ore 22:45, al termine del varietà Un due tre di Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello).
Vincitrice della kermesse fu la canzone Buongiorno tristezza, cantata da Claudio Villa e Tullio Pane.
31 gennaio San Giovanni Bosco
San Giovanni Bosco è indubbiamente il più celebre santo piemontese di tutti i tempi, nonché su scala mondiale il più famoso tra i santi del´ epoca contemporanea: la sua popolarità è infatti ormai giunta in tutti i continenti. Don Bosco fu l´allievo che diede maggior lustro al suo grande maestro di vita sacerdotale, San Giuseppe Cafasso: queste due perle di santità sbocciarono nel convitto ecclesiastico di San Francesco d’ Assisi in Torino. Giovanni nacque frutto del matrimonio tra Francesco e la Serva di Dio Margherita Occhiena. Cresciuto nella sua modesta famiglia, dalla santa madre fu educato alla fede ed alla pratica coerente del messaggio evangelico. A soli nove anni un sogno gli rivelò la sua futura missione volta all´educazione della gioventù. Ragazzo dinamico fondò fra i coetanei la “società dell´allegria”, basata sulla “ guerra al peccato”. Entrò nel seminario teologico di Chieri e ricevette l´ordinazione presbiterale nel 1841. Questo periodo si rivelò occasione propizia per porre solide basi alla sua futura opera educativa tra i giovani. Come succede abitualmente per ogni congregazione,anche la grande opera salesiana ebbe inizi alquanto modesti: l’8 dicembre 1841, dopo l´incontro con il giovane Bartolomeo Garelli, il giovane Don Bosco iniziò a radunare ragazzi e giovani presso il Convitto di San Francesco per il catechismo. Fu infatti un grande merito donboschiano l´intuizione del disagio sociale e spirituale insito negli adolescenti, che subivano il passaggio dal mondo agricolo a quello preindustriale,in cui si rivelava solitamente inadeguata la pastorale tradizionale. Il primo tentativo in tal senso fu compiuto dal vulcanico Don Giovanni Cocchi, che nel1840 aveva aperto l´oratorio dell´Angelo Custode. Don Bosco intitolò invece il suo primo oratorio a San Francesco di Sales, ospite dell´Ospedaletto e del Rifugio della Serva di Dio Giulia Colbert. Quattro anni dopo trasferì l'oratorio nella vicina Casa Pinardi. Spinto dal suo innato zelo pastorale, nel 1847 Don Bosco avviò l’oratorio di San Luigi presso la stazione ferroviaria di Porta Nuova. Nel frattempo il cosiddetto Risorgimento italiano, con le sue articolate vicende politiche, provocò anche un chiarimento nell´esperienza degli oratori torinesi, evidenziando due differenti linee seguite dai preti loro responsabili: e quella più religiosa sostenuta da Don Bosco, prevalse quando nel 1952 l´arcivescovo mons. Luigi Fransoni lo nominò responsabile dell´Opera degli Oratori. La principale preoccupazione di Don Bosco, concependo l´oratorio come luogo di formazione cristiana, era infatti sostanzialmente di tipo religioso-morale, volta a salvare le anime della gioventù. Se la salvezza dell´anima era l´obiettivo finale, la formazione di “ buoni cristiani ed onesti cittadini ” era invece quello immediato, come Don Bosco soleva ripetere. In tale ottica concepì gli oratori quali luoghi di aggregazione, di ricreazione, di evangelizzazione,di catechesi e di promozione sociale. L´amorevolezza costituì il supremo principio pedagogico adottato da Don Bosco, che faceva notare come occorreva che essi percepissero di essere amati. Un grande frutto fu il cosiddetto “ metodo preventivo ”, nonché l´invito alla vera felicità insito nel detto: “ State allegri, ma non fate peccati ”. Fu così che nel 1863 fu aperto un piccolo seminario presso Mirabello, nella diocesi di Casale Monferrato. Altra svolta decisiva nell’ opera salesiana avvenne quando Don Bosco nel 1875 inviò i suoi primi salesiani in America Latina, capeggiati dal Cardinale Giovanni Cagliero, con il principale compito di apostolato tra gli emigrati italiani. Ben presto però i missionari estesero la loro attività dedicandosi all´evangelizzazione delle popolazioni indigene, culminata con il battesimo conferito da Padre Domenico Milanesio al Venerabile Zeffirino Namuncurà, figlio dell’ ultimo grande cacico delle tribù indios araucane. Don Bosco considerò la stampa un fondamentale strumento di divulgazione culturale,pedagogica e cristiana. Scrittore ed editore, tra le principali sue opere si annoverano la “Storia d´Italia”, “Il sistema metrico decimale” e la collana “Letture Cattoliche”.Pur essendo straordinariamente attivo, Don Bosco non avrebbe comunque potuto realizzare personalmente dal nulla tutta questa immane opera ed infatti sin dall´inizio godette del prezioso ausilio di numerosi sacerdoti e laici, uomini e donne. Al fine di garantire però una certa continuità e stabilità a ciò che aveva iniziato, fondò a Torino la Società di San Francesco di Sales (detti“Salesiani”), congregazione composta di sacerdoti, e nel 1872 a Mornese con Santa Maria Domenica Mazzarello le Figlie di Maria Ausiliatrice. Lo apprezzò e lo appoggiò costantemente senza riserve papa Pio IX, che con la sua potente intercessione permise all´opera salesiana di espandersi. Giovanni Bosco morì in Torino il 31 gennaio 1888. Alla guida della congregazione gli succedette il Beato Michele Rua, uno dei suoi primi fedeli discepoli. La sua salma è sepolta nella basilica di Maria Ausiliatrice, da lui fatta edificare. Il pontefice Pio XI, suo grande ammiratore, beatificò Don Bosco il 2 giugno 1929 e lo canonizzò il 1° aprile 1934. La città di Torino ha dedicato alla memoria del santo una strada, una scuola ed un grande ospedale. La venerazione che Don Bosco ebbe, in vita ed in morte, per sua madre fu trasmessa alla congregazione, che negli anni ’90 del XX secolo ha pensato di introdurre finalmente la causa di beatificazione di Mamma Margherita. Merita infine ricordare infine ricordare la prolifica stirpe di santità generata da Don Bosco, tanto che allo stato attuale delle cause, la Famiglia Salesiana può contare ben 5 santi, 51 beati, 8 venerabili ed 88 servi di Dio.
Patronato:Educatori, Scolari, Giovani, Studenti, Editori
Etimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dallebraico Autore: Fabio Arduino |
Festival di Sanremo 1954.
Venne presentato da Nunzio Filogamo, alla sua quarta conduzione consecutiva.
La canzone vincitrice fu Tutte le mamme, cantata da Gino Latilla e Giorgio Consolini, che risultarono così i primi vincitori di sesso maschile della storia della kermesse canora.
Buongiorno a tutti quanti
Buongiorno a tutti quanti,
di colori ne ho tanti,
voglio dipingervi il mattino
per farlo più carino.
Un po' di giallo lo aggiungo al sole
che brilli sempre e dove vuole!
Un po' d'azzurro lo butto in mare
perché i pesci sian liberi di nuotare.
Un po di verde lo dono ai prati
che risvegli i fiori addormenati.
Un po' di rosso per ogni cuore
di colori ne ho tanti,
voglio dipingervi il mattino
per farlo più carino.
Un po' di giallo lo aggiungo al sole
che brilli sempre e dove vuole!
Un po' d'azzurro lo butto in mare
perché i pesci sian liberi di nuotare.
Un po di verde lo dono ai prati
che risvegli i fiori addormenati.
Un po' di rosso per ogni cuore
perchè ci regni sempre l'amore .
Infine il colore della speranza
che ci insegni la fratellanza
che ci insegni la fratellanza
e ci faccia diventare più buoni .
I malati e i vecchietti più sani.
Il sorriso diventi il saluto più bello
per salutare ogni nostro fratello
I malati e i vecchietti più sani.
Il sorriso diventi il saluto più bello
per salutare ogni nostro fratello
Lucia ♥
sabato 30 gennaio 2016
Buona continuazione di serata
Buona continuazione di serata ☾.·´` ☆
e che domani sia una serena domenica per tutti.
Festival di Sanremo 1953
Fu presentato da Nunzio Filogamo, alla sua terza conduzione consecutiva.
A partire da questa edizione viene introdotta l'esibizione doppia
delle canzoni, con ogni brano che viene presentato da due artisti
diversi; l'esibizione doppia delle canzoni verrà mantenuta fino
all'edizione del 1971 (ad eccezione di quella del 1956) e ripresa in quelle del 1990 e 1991.
Nilla Pizzi (in coppia con Teddy Reno) non riuscì ad aggiudicarsi la terza vittoria di fila con la canzone Campanaro (classificatasi seconda) in quanto fu battuta dall'accoppiata Carla Boni-Flo Sandon's che si aggiudicarono la kermesse con il brano Viale d'autunno.
Le relazioni tra gli amici.
Le relazioni tra gli amici sono come la voce.
Le più belle somigliano a un bisbiglio: fragile, leggero, intimo,
che solo gli amici veri percepiscono
e si sussurrano dolcemente.
che solo gli amici veri percepiscono
e si sussurrano dolcemente.
Così vivono tutti e cinque i sensi.
L’udito, perchi sa ascoltare,
Il tatto, accarezza l’animo di chi si ha di fronte.
L’olfatto, perché si riesce a riconoscere il profumo di sincerità.
La vista, perché supera, il muro dell’apparenza.
Il gusto, perché ti riporta a sapori provati con l'amico/a
con cui ti stai intrattenendo.
con cui ti stai intrattenendo.
Morale ..........teniamoci stretti i veri amici/e.
Web
L'artista Inverno
L'artista inverno
L'inverno tessitore
appende ai rami,trine,
finissime,le brine
di fil d'argento.
appende ai rami,trine,
finissime,le brine
di fil d'argento.
L'inverno è uno scultore:
d'ogni comignoletto,
la neve fa sul tetto
un monumento.
d'ogni comignoletto,
la neve fa sul tetto
un monumento.
Ed anche è musicista,
e,sulla tramontana,
ei fischia la più strana
sua sinfonia.
e,sulla tramontana,
ei fischia la più strana
sua sinfonia.
Sportivo, fa una pista
d'ogni campo di neve
per lo slittino lieve
o per la scia.
d'ogni campo di neve
per lo slittino lieve
o per la scia.
Un bravo artista,certo,
e molto anch'io l'ammiro....
Ma, nel mio cuor,sospiro
la primavera.
e molto anch'io l'ammiro....
Ma, nel mio cuor,sospiro
la primavera.
PUK
Festival di Sanremo 1952
Venne presentato da Nunzio Filogamo, alla sua seconda conduzione consecutiva.
Questa edizione segnò il trionfo di Nilla Pizzi
(già vincitrice dell'edizione precedente) che si aggiudicò il primo, il
secondo ed il terzo posto, rispettivamente con le canzoni Vola colomba, Papaveri e papere ed Una donna prega; non si verificherà più in seguito che un singolo cantante si aggiudicasse l'intero podio del Festival.
venerdì 29 gennaio 2016
Buongiorno Amici
spero che ci sia in voi una buona onda di allegria che vi accompagnitutto il giorno .
Lucia
Buonanotte
Di notte ogni cosa assume forme più lievi, più sfumate, quasi magiche.
Tutto si addolcisce e si attenua, anche le rughe del viso e quelle
dell’anima.
(Romano Battaglia)
(Romano Battaglia)
So che la notte non è come il giorno: che tutte le cose sono diverse, che le cose della notte non si possono spiegare nel giorno perché allora non esistono.
(Ernest Hemingway)
Buonanotte a chi non ha mai avuto una possibilità per vedersi migliore agli occhi di qualcuno.
Buonanotte a chi per una volta vorrebbe addormentarsi subito ma ci sono sempre troppi pensieri da riordinare nella testa.
Buonanotte a chi nella notte vorrebbe sognare il suo amore.
Buonanotte a chi invece vorrebbe spegnere la mente come una lampadina.
Buonanotte a chi non ha nessuno che gli darà la buonanotte.
(Anonimo)
Festival di Sanremo 1951
Fu presentato da Nunzio Filogamo.
Questa prima edizione vide in gara venti canzoni, mentre gli artisti partecipanti furono Nilla Pizzi, Achille Togliani ed il Duo Fasano.
Vinse Grazie dei fiori, interpretata da Nilla Pizzi.
I nonni
Neppure il savio e austero Carducci, uomo tutto d'un pezzo,
poteva fare a meno di ricordare la nonna e le sue Novelle.
Quand'ero bimbo! ditemela ancor,
Ditela a quest'uom savio la novella
Di lei che cerca il suo perduto amor!
Il nonno è colui che fa volare un aquilone, costruisce una gabbia per un'animale ferito, inventa giochi all'aria aperta. Le sue ginocchia doloranti sono sempre pronte ad accogliere i nipotini, anche quando questi hanno sviluppato gambe più lunghe delle sue.
Possa io camminare....
Grande Spirito nella bellezza possa io camminare
Tutto il giorno possa io camminare
Attraverso il tornare delle stagioni possa io camminare
In bellezza possiederò di nuovo uccelli gioiosi
Sul sentiero chiazzato di polline possa io camminare
Con cavallette e rugiada ai miei piedi possa io camminare
Con bellezza davanti a me
Con bellezza dietro di me
Con bellezza sopra di me
Con bellezza attorno a me possa io camminare.
In età avanzata, vagando su un sentiero di bellezza,
possa io camminare rivivendo perfetto di bellezza.
Grande Spirito questo è ciò che chiedo.
Poesia Navajo
Tutto il giorno possa io camminare
Attraverso il tornare delle stagioni possa io camminare
In bellezza possiederò di nuovo uccelli gioiosi
Sul sentiero chiazzato di polline possa io camminare
Con cavallette e rugiada ai miei piedi possa io camminare
Con bellezza davanti a me
Con bellezza dietro di me
Con bellezza sopra di me
Con bellezza attorno a me possa io camminare.
In età avanzata, vagando su un sentiero di bellezza,
possa io camminare rivivendo perfetto di bellezza.
Grande Spirito questo è ciò che chiedo.
Poesia Navajo
AMMETTI LE TUE MANCANZE
Un uomo che aveva un grave problema di miopia si
considerava un esperto in valutazione di arte. Un
giorno visitò un museo con alcuni amici. Avendo
dimenticato gli occhiali a casa e non poteva vedere
i quadri con chiarezza,ma questo non lo fermò dallo
affermare le sue forti opinioni.
considerava un esperto in valutazione di arte. Un
giorno visitò un museo con alcuni amici. Avendo
dimenticato gli occhiali a casa e non poteva vedere
i quadri con chiarezza,ma questo non lo fermò dallo
affermare le sue forti opinioni.
Appena entrarono alla galleria, cominciò a criticare
le differenti pitture. Trattenendosi davanti a quello
che pensava fosse un ritratto di un corpo intero,
incominciò a criticarlo.Con aria di superiorità disse:
Il segno è completamente inadeguato per il quadro.
L'uomo è vestito in una forma molto ordinaria e
straccione. In realtà, l'artista ha commesso un erro-
re imperdonabile selezionando un individuo tanto
volgare e sporco per il suo ritratto.È una mancanza
di rispetto. L'uomo seguì nel suo chiacchiericcio
senza fermarsi fino a che sua moglie riuscì arrivare
fino a lui tra la moltitudine e lo prese in disparte
discretamente per dirgli a voce bassa:
Caro, - stai guardando un specchio!!!.
le differenti pitture. Trattenendosi davanti a quello
che pensava fosse un ritratto di un corpo intero,
incominciò a criticarlo.Con aria di superiorità disse:
Il segno è completamente inadeguato per il quadro.
L'uomo è vestito in una forma molto ordinaria e
straccione. In realtà, l'artista ha commesso un erro-
re imperdonabile selezionando un individuo tanto
volgare e sporco per il suo ritratto.È una mancanza
di rispetto. L'uomo seguì nel suo chiacchiericcio
senza fermarsi fino a che sua moglie riuscì arrivare
fino a lui tra la moltitudine e lo prese in disparte
discretamente per dirgli a voce bassa:
Caro, - stai guardando un specchio!!!.
Molte volte le proprie mancanze, le quali tardiamo
di riconoscere ed ammettere, sembrano molto
grandi quando le vediamo negli altri.
di riconoscere ed ammettere, sembrano molto
grandi quando le vediamo negli altri.
Dobbiamo guardarci più spesso allo specchio
osservare bene per scoprirle, ed avere il valore
morale di correggerle; è più facile da negarle che
riconoscerle.
osservare bene per scoprirle, ed avere il valore
morale di correggerle; è più facile da negarle che
riconoscerle.
Per questo motivo è necessario mettere da parte
l'orgoglio perché solo con umiltà potremo vedere i
nostri difetti e correggerli.
l'orgoglio perché solo con umiltà potremo vedere i
nostri difetti e correggerli.
Autore sconosciuto
Buongiorno in rima
Buongiorno amici..questa mattina
vi saluto con una rimatina.
Buona giornata, spero stiate bene!
Allontaniamo le nostre pene:
Buongiorno sole!
Buongiorno vento!
Buongiorno Mamma ,
che sei nel firmamento.
Buongiorno a voi Anime Beate!
Proteggete i vostri cari
e sarete ringraziate.
Buongiorno a questo mondo
che è conciato male
e nessuno si preoccupa
di portarlo in ospedale.
Buongiorno rondinella !
Buongiorno uccellini
che cinguettate allegri,
svegliando tutti i bambini.
Buongiorno a tutti quanti
l'ho detto e lo ridico
passate un lieto giorno
pieno di sorriso.
Lucia
giovedì 28 gennaio 2016
Buonanotte a te
Buonanotte a te che ti sei affacciato al mondo
Buonanotte a te che vai al lavoro,
Buonanotte a te che sei in pensione e ti senti quasi inutile
Buonanotte a te che sei in ospedale e non prendi sonno.
Spero che un timido raggio di luna entri nella stanza
si appoggi sul tuo letto e ti apra il cuore alla speranza,
per lenire ogni dolore e preoccupazione.
Guarda sorridendo quel timido raggio
e vedrai un cielo infinito di stelle,
sono tanti occhi che ti guardano e ti cullano
piano, piano faranno chiudere i tuoi e non ti sentirai più solo/a
Lucia
·.·´¯`·.·★
La canzone dei 12 MESI F. Guccini
Viene Gennaio silenzioso e lieve, un fiume addormentato
fra le cui rive giace come neve il mio corpo malato,
il mio corpo malato...
Sono distese lungo la pianura bianche file di campi,
son come amanti dopo l'avventura neri alberi stanchi,
neri alberi stanchi...
Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino,
ma nei convitti e in piazza
lascia i dolori e vesti da Arlecchino, il carnevale impazza,
il carnevale impazza...
L'inverno è lungo ancora, ma nel cuore appare la speranza
nei primi giorni di malato sole la primavera danza,
la primavera danza..
Cantando Marzo porta le sue piogge, la nebbia squarcia il velo,
porta la neve sciolta nelle rogge il riso del disgelo,
il riso del disgelo...
Riempi il bicchiere, e con l'inverno butta la penitenza vana,
l'ala del tempo batte troppo in fretta, la guardi,
è già lontana, la guardi, è già lontana...
O giorni, o mesi che andate sempre via,
sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare,
che non sai mai giocare.
Con giorni lunghi al sonno dedicati il dolce Aprile viene,
quali segreti scoprì in te il poeta che ti chiamò crudele,
che ti chiamò crudele...
Ma nei tuoi giorni è bello addormentarsi dopo fatto l'amore,
come la terra dorme nella notte dopo un giorno di sole,
dopo un giorno di sole...
Ben venga Maggio e il gonfalone amico, ben venga primavera,
il nuovo amore getti via l'antico nell' ombra della sera,
nell' ombra della sera...
Ben venga Maggio, ben venga la rosa che è dei poeti il fiore,
mentre la canto con la mia chitarra brindo a Cenne e a Folgore,
brindo a Cenne e a Folgore...
Giugno, che sei maturità dell'anno, di te ringrazio Dio:
in un tuo giorno, sotto al sole caldo, ci sono nato io,
ci sono nato io...
E con le messi che hai fra le tue mani ci porti il tuo tesoro,
con le tue spighe doni all' uomo il pane, alle femmine l' oro,
alle femmine l' oro...
O giorni, o mesi che andate sempre via,
sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare,
che non sai mai giocare...
Con giorni lunghi di colori chiari ecco Luglio, il leone,
riposa, bevi e il mondo attorno appare come in una visione,
come in una visione...
Non si lavora Agosto, nelle stanche tue lunghe oziose ore
mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore,
di vino e di calore...
Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull' età,
dopo l' estate porta il dono usato della perplessità
, della perplessità...
Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità,
come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità...
Non so se tutti hanno capito Ottobre la tua grande bellezza:
nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza,
prepari mosto e ebbrezza...
Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono nubi pazze,
lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse,
fumano nubi basse...
O giorni, o mesi che andate sempre via,
sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, e tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare,
che non sai mai giocare...
Cala Novembre e le inquietanti nebbie gravi coprono gli orti,
lungo i giardini consacrati al pianto si festeggiano i morti,
si festeggiano i morti...
Cade la pioggia ed il tuo viso bagna di gocce di rugiada
te pure, un giorno, cambierà la sorte in fango della strada,
in fango della strada...
E mi addormento come in un letargo, Dicembre, alle tue porte,
lungo i tuoi giorni con la mente spargo tristi semi di morte,
tristi semi di morte...
Uomini e cose lasciano per terra esili ombre pigre,
ma nei tuoi giorni dai profeti detti nasce Cristo la tigre,
nasce Cristo la tigre...
O giorni, o mesi che andate sempre via,
sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare,
che non sai mai giocare
che non sai mai giocare, che non sai mai giocare
che non sai mai giocare, che non sai mai giocare...
Francesco Guccini
Iscriviti a:
Post (Atom)