Sant' Ambrogio
Vescovo e dottore della Chiesa
Treviri, Germania, c.340 -Milano, 04/04/ 397
Patronato: Apicoltori, Vescovi, Lombardia, Milano e Vigevano
Etimologia: Ambrogio =immortale, dal greco
Emblema: Api, Bastone pastorale, Gabbiano
La
memoria di Sant'Ambrogio è obbligatoria per tutta la Chiesa, secondo il
nuovo Calendario, ed è particolarmente solenne a Milano, che in questo
giorno onora il suo grande Vescovo e amatissimo Patrono. Ambrogio non
era nato a Milano, ma a Treviri, nella Gallia, verso il 339. Era figlio
di un funzionario romano in servizio al di là delle Alpi, e dopo la
morte del padre la famiglia rientrò a Roma. Ambrogio studiò diritto e
retorica, e intraprese la carriera giuridica.Si trovava a Milano, quando
il Vescovo morì, e da buon funzionario imperiale, cercò che fossero
evitati quei disordini spesso provocati dalle tumultuose elezioni
ecclesiastiche. Parlò con senno e fermezza nelle adunanze dei fedeli,
perché tutto fosse fatto secondo coscienza e nel rispetto della libertà.
Fu in seguito a questi suoi giudiziosi discorsi che dall'assemblea si
alzò un grido: " Ambrogio Vescovo! ".Ambrogio, che si trovava in
quell'assemblea come funzionario imperiale, non era neppure battezzato,
essendo soltanto catecumeno. Sorpreso e anche spaventato, proclamò
dunque la sua indegnità; si professò peccatore, tentò perfino di
fuggire. Tutto fu inutile.Ricevette così il Battesimo, e, subito dopo,
la consacrazione episcopale. " Tolto dai tribunali e
dall'amministrazione pubblica - dirà il nuovo Vescovo - per passare
all'episcopato, ho dovuto cominciare a insegnare quello che non avevo
mai imparato ". Si diede perciò alla lettura dei Libri sacri, poi studiò
i Padri della Chiesa e i Dottori, tra i quali sarebbe stato incluso
anche lui, insieme con un giovane retore che, dopo dieci anni, egli
stesso avrebbe battezzato: Agostino da Tagaste. L'opera di Ambrogio fu
così vasta, profonda e importante, che difficilmente può essere
riassunta. Basti dire che fu considerato quasi un secondo Papa, in
un'epoca nella quale certo non mancarono alla Chiesa grandi figure di
Vescovi. Ma Sant'Ambrogio appariva più alto di tutti per la sua opera
apostolica, benché fosse piccolo e delicato nel fisico quant'era grande
nello spirito. Egli, che veniva dalla carriera dei dignitari imperiali,
sostenne dinanzi all'Imperatore, non solo i diritti della Chiesa, ma
l'autorità dei suoi pastori. " Sono i Vescovi che devono giudicare i
laici, e non il contrario " diceva, e tra i laici metteva, per primo,
l'imperatore.Un'altra massima dell'ex funzionario imperiale era questa: "
L'Imperatore è nella Chiesa, non al disopra della Chiesa ". E le
contingenze portarono Sant'Ambrogio ad applicare tale massima nei
riguardi del grande e intollerante Imperatore Teodosio. Quando Teodosio,
in seguito all'uccisione del comandante del presidio di Tessalonica,
fece trucidare - almeno così si disse - 7000 abitanti innocenti, il
Vescovo non solo gli rimproverò il massacro, ma gl'impose una pubblica
penitenza. Teodosio cercò di resistere. Infine cedé. Nuovo David, fece
penitenza dall'ottobre al Natale.L'iconografia ambrosiana si è
compiaciuta di rappresentare Sant'Ambrogio che scaccia dalla soglia
della cattedrale l'Imperatore pubblico peccatore: in realtà l'azione del
Vescovo si svolse tramite lettere e intermediari, ma il gesto resta
ugualmente significativo, per indicare che né corona né scettro
esonerano l'uomo dalla legge morale, uguale per tutti, e di cui sono
giudici autorevoli soltanto i ministri di Dio e i pastori di anime.
fonte: Archivio Parrocchiale.
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