martedì 28 giugno 2016

Marino Moretti



 
Cesenatico, 18 luglio 1885 – 6 luglio 1979
Il  poeta  e scrittore dice di Cesenatico («Questo paese è per me innanzitutto padre e madre..», Il  tempo felice): le  sue  origini  familiari  sono narrate nel Romanzo della mamma  del 1924. Iniziati gli studi  classici  a  Ravenna, li  continuò  a  Bologna ma li interruppe, nel 1901, per frequentare a Firenze la Scuola di recitazione. Qui conobbe tra gli altri  Aldo  Palazzeschi, divenuto  suo  fraterno amico: il racconto  di  quegli  anni  è  in  Via  Laura del 1931. Ben presto  interruppe  anche  la scuola  di Firenze per dedicarsi  interamente  alla  letteratura. Fra il 1902 e il  1903 escono le prime raccolte  di  novelle e poesie, e nel 1905 i versi di Fraternità. In questi primi  volumi e soprattutto in Poesie scritte col lapis del 1910, Poesie  di  tutti i giorni dell' anno  seguente e  Il giardino  dei  frutti  (1915) si avverte l' impronta di Pascoli e  già quel  tono «crepuscolare» - secondo la definizione di Borgese- che si ritroverà nella  sua  narrativa . Dalla  prima raccolta di racconti, I lestofanti (1909), ai romanzi,i più noti: La voce di Dio (1920), I puri di cuore (1923), Il  trono dei poveri (1928), L'Andreana (1938), La vedova Fioravanti (1941), Il fiocco verde (1948), Moretti descrive  vicende semplici ambientate in un angusto mondo provinciale popolato da  personaggi  spenti e rinunciatari, rese in uno stile dimesso ma attraversato  da  lampi di personale umorismo, collaborò inoltre con vari giornali e riviste, tra cui «La Riviera Ligure», dove divenne amico dei fratelli  Novaro; nel 1914 diresse «La Grande Illustrazione» di Pescara. Nel  1916  pubblicò  a puntate sul «Giornale d'Italia» il  suo primo  romanzo Il sole del sabato. Dal 1923, viene chiamato al «Il Corriere della Sera». Moretti  inaugurò la  sua  stagione  più felice, dopo  quella  del poeta  crepuscolare e del narratore post - naturalista,  avvicinandosi  al  nuovo  e  fresco linguaggio ironico  de  I  grilli di  Pazzo Pazzi  (1951), cui seguirà La camera degli sposi  del 1958. Nel 1952 ricevette il «Premio dell'Accademia  dei Lincei» per la  Letteratura, nel '55 il «Premio Napoli », e il primo volume delle sue opere, Tutte le novelle, pubblicate ne «I Classici Contemporanei Italiani» di Mondadori, vinse  il  «Premio  Viareggio». L'ultima  stagione del poeta  vede  un felice ritorno alla poesia con la pubblicazione   delle   raccolte  mondadoriane  L' ultima estate (1969), Tre  anni  e  un  giorno  nel  1971,  Le poverazze   nel '73  e,  l'anno   seguente,  del  Diario senza le  date. Morì  a  Cesenatico  a 94 anni..

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