domenica 31 gennaio 2016

Mi hanno insegnato


Sanremo 1955


Il quinto festival della canzone italiana si tenne a Sanremo dal 27 al 29 gennaio 1955.
Fu presentato da Armando Pizzo affiancato da Maria Teresa Ruta, celebre annunciatrice degli studi RAI di Torino, nonché zia dell'omonima conduttrice in attività dagli anni ottanta.
Trasmesso dal secondo programma radiofonico in diretta alle ore 22, questo è il primo festival trasmesso anche dalla Televisione (che però si collega con il Giardino d'Inverno del Casinò Municipale di Sanremo solo alle ore 22:45, al termine del varietà Un due tre di Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello).
Vincitrice della kermesse fu la canzone Buongiorno tristezza, cantata da Claudio Villa e Tullio Pane.

31 gennaio San Giovanni Bosco












  
Sacerdote
Castelnuovo d´Asti, 16 agosto 1815 – Torino, 31 gennaio 1888
 
San  Giovanni Bosco è indubbiamente il più celebre santo piemontese di tutti i tempi, nonché su scala mondiale il più famoso tra i santi del´ epoca contemporanea: la sua popolarità è infatti ormai giunta in tutti i continenti. Don Bosco fu l´allievo che diede maggior lustro al suo grande maestro di vita sacerdotale, San Giuseppe Cafasso: queste  due perle di santità sbocciarono nel convitto ecclesiastico di San Francesco d’ Assisi  in  Torino. Giovanni nacque frutto del matrimonio tra Francesco e la Serva di  Dio  Margherita Occhiena. Cresciuto nella sua modesta famiglia, dalla santa madre fu educato alla fede ed alla pratica coerente del messaggio evangelico. A soli nove anni un sogno gli rivelò la sua futura missione volta all´educazione della gioventù. Ragazzo dinamico fondò fra i coetanei la “società dell´allegria”, basata sulla “ guerra al peccato”. Entrò nel seminario teologico di  Chieri e ricevette l´ordinazione presbiterale nel 1841. Questo periodo si rivelò occasione propizia per porre solide basi alla  sua  futura  opera educativa tra i giovani.   Come succede abitualmente per ogni congregazione,anche la grande opera salesiana ebbe inizi alquanto modesti: l’8 dicembre  1841, dopo l´incontro  con  il  giovane Bartolomeo Garelli, il  giovane  Don  Bosco  iniziò  a radunare ragazzi e giovani presso il  Convitto di  San Francesco per il catechismo.  Fu  infatti un grande merito donboschiano l´intuizione del disagio sociale e spirituale insito negli adolescenti, che subivano il passaggio dal mondo agricolo a quello preindustriale,in cui si rivelava solitamente inadeguata la pastorale tradizionale. Il primo tentativo in tal senso fu compiuto dal vulcanico Don Giovanni Cocchi, che nel1840 aveva aperto  l´oratorio dell´Angelo Custode. Don Bosco intitolò invece il suo primo oratorio a San Francesco di Sales, ospite dell´Ospedaletto e del Rifugio della Serva di Dio Giulia Colbert. Quattro  anni  dopo  trasferì l'oratorio nella vicina Casa Pinardi Spinto dal suo  innato zelo  pastorale, nel 1847 Don Bosco avviò l’oratorio di  San Luigi presso la stazione ferroviaria di Porta Nuova. Nel frattempo il cosiddetto Risorgimento italiano, con le sue articolate vicende politiche, provocò anche un chiarimento nell´esperienza degli oratori torinesi, evidenziando due  differenti  linee seguite dai preti loro responsabili: e quella più religiosa sostenuta da Don Bosco, prevalse quando nel  1952 l´arcivescovo  mons. Luigi Fransoni lo nominò responsabile dell´Opera degli  Oratori. La  principale preoccupazione di Don Bosco, concependo l´oratorio come luogo di formazione cristiana, era  infatti sostanzialmente di tipo religioso-morale, volta a salvare le anime della gioventù. Se la salvezza dell´anima era l´obiettivo finale, la formazione di “ buoni  cristiani  ed  onesti cittadini ” era invece quello  immediato, come Don  Bosco soleva ripetere. In tale ottica  concepì gli  oratori quali luoghi di aggregazione, di ricreazione, di evangelizzazione,di catechesi e di promozione sociale. L´amorevolezza costituì  il  supremo  principio pedagogico adottato da Don  Bosco, che  faceva  notare  come  occorreva che essi percepissero di essere  amati. Un grande frutto fu il cosiddetto “ metodo preventivo ”, nonché l´invito  alla  vera felicità insito nel detto: “ State allegri, ma non fate peccati ”. Fu così  che  nel 1863 fu  aperto un piccolo seminario presso Mirabello, nella  diocesi di  Casale Monferrato. Altra svolta decisiva nell’ opera  salesiana avvenne quando Don Bosco nel 1875 inviò i suoi primi salesiani in America Latina, capeggiati dal Cardinale  Giovanni  Cagliero, con il  principale  compito di apostolato tra gli emigrati  italiani. Ben presto però i missionari estesero la loro attività dedicandosi all´evangelizzazione delle  popolazioni  indigene, culminata  con  il  battesimo conferito da Padre Domenico Milanesio al Venerabile Zeffirino  Namuncurà, figlio dell’ ultimo grande cacico delle tribù indios araucane. Don Bosco considerò la stampa un  fondamentale strumento  di divulgazione culturale,pedagogica e cristiana. Scrittore ed editore, tra le principali sue opere si annoverano la “Storia d´Italia”, “Il sistema metrico decimale” e la collana “Letture Cattoliche”.Pur  essendo straordinariamente  attivo, Don Bosco non avrebbe comunque potuto realizzare personalmente dal nulla  tutta questa immane opera ed infatti sin dall´inizio godette del prezioso ausilio di numerosi sacerdoti e laici, uomini e  donne. Al fine di garantire  però  una certa continuità e stabilità a ciò  che  aveva iniziato, fondò a Torino la Società di San Francesco di Sales (detti“Salesiani”), congregazione composta di sacerdoti, e nel  1872 a Mornese con Santa Maria Domenica Mazzarello le Figlie di Maria Ausiliatrice.  Lo apprezzò e lo appoggiò  costantemente senza  riserve papa  Pio IX, che con la sua potente intercessione permise all´opera salesiana di espandersi. Giovanni Bosco morì in Torino il 31 gennaio 1888. Alla guida della congregazione gli succedette il Beato Michele Rua, uno  dei  suoi  primi fedeli discepoli. La sua salma è sepolta nella basilica di Maria Ausiliatrice, da lui fatta edificare. Il pontefice Pio XI, suo grande ammiratore, beatificò Don Bosco il 2 giugno 1929 e lo canonizzò il 1° aprile 1934. La città  di  Torino  ha dedicato alla memoria del santo  una strada, una scuola ed un grande ospedale. La venerazione che Don Bosco ebbe, in vita ed in morte, per sua madre fu trasmessa  alla  congregazione, che  negli  anni ’90 del  XX  secolo ha pensato di introdurre finalmente  la  causa  di beatificazione di Mamma Margherita. Merita infine ricordare infine ricordare la prolifica stirpe di santità generata da Don Bosco, tanto che allo stato attuale delle cause, la  Famiglia  Salesiana può contare ben 5 santi, 51 beati, 8 venerabili ed 88 servi di Dio.
Patronato:Educatori, Scolari, Giovani, Studenti, Editori
Etimologia:   Giovanni = il Signore è benefico,  dono del Signore, dallebraico
Autore: Fabio Arduino

Festival di Sanremo 1954.

Il quarto festival della canzone italiana si tenne a Sanremo dal 28 al 30 gennaio 1954.
Venne presentato da Nunzio Filogamo, alla sua quarta conduzione consecutiva.
La canzone vincitrice fu Tutte le mamme, cantata da Gino Latilla e Giorgio Consolini, che risultarono così i primi vincitori di sesso maschile della storia della kermesse canora.

Buongiorno a tutti quanti

 
Buongiorno a tutti quanti,
di colori ne ho tanti,
voglio dipingervi il mattino
per farlo più carino.
Un po' di giallo lo aggiungo al sole
che brilli sempre e dove vuole!
Un po' d'azzurro lo butto in mare
perché i pesci sian liberi di nuotare.
Un po di verde  lo dono  ai prati
che risvegli i fiori addormenati. 

Un po' di rosso per ogni cuore
perchè ci regni sempre l'amore .
Infine il colore  della speranza
che ci insegni la fratellanza
e ci faccia diventare più buoni .
I malati e i vecchietti più sani.
Il sorriso diventi il saluto più bello
per salutare ogni nostro fratello
Lucia

sabato 30 gennaio 2016

Buona continuazione di serata

 
Buona continuazione di serata ☾.·´` ☆
e che domani sia una serena domenica per tutti.

Festival di Sanremo 1953

Il terzo festival della canzone italiana si tenne a Sanremo dal 29 al 31 gennaio 1953.
Fu presentato da Nunzio Filogamo, alla sua terza conduzione consecutiva.
A partire da questa edizione viene introdotta l'esibizione doppia delle canzoni, con ogni brano che viene presentato da due artisti diversi; l'esibizione doppia delle canzoni verrà mantenuta fino all'edizione del 1971 (ad eccezione di quella del 1956) e ripresa in quelle del 1990 e 1991.
Nilla Pizzi (in coppia con Teddy Reno) non riuscì ad aggiudicarsi la terza vittoria di fila con la canzone Campanaro (classificatasi seconda) in quanto fu battuta dall'accoppiata Carla Boni-Flo Sandon's che si aggiudicarono la kermesse con il brano Viale d'autunno.

Le relazioni tra gli amici.


 
Le relazioni tra gli amici sono come la voce.
Le più belle somigliano a un bisbiglio: fragile, leggero, intimo,
che solo gli amici veri percepiscono
e si sussurrano dolcemente.
Così vivono tutti e cinque i sensi.

L’udito, perchi sa ascoltare,
Il tatto, accarezza l’animo di chi si ha di fronte.
L’olfatto, perché si riesce a riconoscere il profumo di sincerità.
La vista, perché supera, il muro dell’apparenza.
Il gusto, perché ti riporta a sapori provati con l'amico/a
con cui ti stai intrattenendo.

Morale ..........teniamoci stretti i veri amici/e. 
Web

L'artista Inverno


 L'artista inverno

L'inverno tessitore
appende ai rami,trine,
finissime,le brine
di fil d'argento.
L'inverno è uno scultore:
d'ogni comignoletto,
la neve fa sul tetto
un monumento.
Ed anche è musicista,
e,sulla tramontana,
ei fischia la più strana
sua sinfonia.
Sportivo, fa una pista
d'ogni campo di neve
per lo slittino lieve
o per la scia.
Un bravo artista,certo,
e molto anch'io l'ammiro....
Ma, nel mio cuor,sospiro
la primavera.

PUK

Festival di Sanremo 1952

Il secondo festival della canzone italiana si tenne a Sanremo dal 28 al 30 gennaio 1952.
Venne presentato da Nunzio Filogamo, alla sua seconda conduzione consecutiva.
Questa edizione segnò il trionfo di Nilla Pizzi (già vincitrice dell'edizione precedente) che si aggiudicò il primo, il secondo ed il terzo posto, rispettivamente con le canzoni Vola colomba, Papaveri e papere ed Una donna prega; non si verificherà più in seguito che un singolo cantante si aggiudicasse l'intero podio del Festival.

venerdì 29 gennaio 2016

Buongiorno Amici

spero che ci sia in voi una buona onda di allegria che vi accompagnitutto il giorno .
Lucia

Buonanotte

Di notte ogni cosa assume forme più lievi, più sfumate, quasi magiche. Tutto si addolcisce e si attenua, anche le rughe del viso e quelle dell’anima.
(Romano Battaglia)

So che la notte non è come il giorno: che tutte le cose sono diverse, che le cose della notte non si possono spiegare nel giorno perché allora non esistono.
(Ernest Hemingway)


Buonanotte a chi non si riconosce allo specchio.
Buonanotte a chi non ha mai avuto una possibilità per vedersi migliore agli occhi di qualcuno.
Buonanotte a chi per una volta vorrebbe addormentarsi subito ma ci sono sempre troppi pensieri da riordinare nella testa.
Buonanotte a chi nella notte vorrebbe sognare il suo amore.
Buonanotte a chi invece vorrebbe spegnere la mente come una lampadina.
Buonanotte a chi non ha nessuno che gli darà la buonanotte.

(Anonimo)

Festival di Sanremo 1951

Il primo festival della canzone italiana si tenne a Sanremo dal 29 al 31 gennaio 1951.
Fu presentato da Nunzio Filogamo.
Questa prima edizione vide in gara venti canzoni, mentre gli artisti partecipanti furono Nilla Pizzi, Achille Togliani ed il Duo Fasano.
Vinse Grazie dei fiori, interpretata da Nilla Pizzi.

I nonni

Neppure il savio e austero Carducci, uomo tutto d'un pezzo,
poteva fare a meno di ricordare la nonna e le sue Novelle.

O nonna, o nonna! deh com'era bella
Quand'ero bimbo! ditemela ancor,
Ditela a quest'uom savio la novella
Di lei che cerca il suo perduto amor! 


Il nonno è colui che fa volare un aquilone, costruisce una gabbia per un'animale ferito, inventa giochi all'aria aperta. Le sue ginocchia doloranti sono sempre pronte ad accogliere i nipotini, anche quando questi hanno sviluppato gambe più lunghe delle sue.

Possa io camminare....



Grande Spirito nella bellezza possa io camminare
Tutto il giorno possa io camminare
Attraverso il tornare delle stagioni possa io camminare
In bellezza possiederò di nuovo uccelli gioiosi
Sul sentiero chiazzato di polline possa io camminare
Con cavallette e rugiada ai miei piedi possa io camminare
Con bellezza davanti a me
Con bellezza dietro di me
Con bellezza sopra di me
Con bellezza attorno a me possa io camminare.

In età avanzata, vagando su un sentiero di bellezza,
possa io camminare rivivendo  perfetto di bellezza.
Grande Spirito questo è ciò che chiedo.


Poesia Navajo

AMMETTI LE TUE MANCANZE



  
Un uomo che aveva un grave problema di miopia si
considerava  un  esperto  in  valutazione di arte. Un
giorno visitò  un  museo  con  alcuni  amici. Avendo
dimenticato gli occhiali a casa e non poteva vedere
i quadri con chiarezza,ma questo non lo fermò
dallo
affermare le sue forti opinioni.
Appena  entrarono alla galleria, cominciò a criticare
le differenti pitture. Trattenendosi  davanti  a quello
che  pensava  fosse  un  ritratto  di  un corpo intero,
incominciò a criticarlo.
Con aria di superiorità disse:
Il segno è completamente inadeguato per il quadro.
L'uomo  è  vestito  in  una  forma  molto  ordinaria e
straccione. In realtà, l'artista ha commesso un erro-
re imperdonabile  selezionando  un individuo tanto
volgare e sporco per il suo ritratto.
È una mancanza
di rispetto.
L'uomo  seguì  nel  suo  chiacchiericcio
senza fermarsi
fino a che sua moglie riuscì arrivare
fino  a  lui  tra  la  moltitudine  e lo prese in disparte
discretamente per dirgli a voce bassa:
Caro, - stai guardando un specchio!!!.
Molte  volte  le proprie mancanze, le quali tardiamo
di   riconoscere  ed   ammettere,  sembrano   molto
grandi quando le vediamo negli altri.
Dobbiamo   guardarci   più   spesso   allo   specchio
osservare  bene  per  scoprirle, ed  avere  il  valore
morale di correggerle; è  più  facile  da negarle che
riconoscerle.
Per  questo  motivo  è necessario mettere da parte
l'orgoglio perché solo con umiltà
potremo vedere i
nostri difetti e correggerli.
 
Autore sconosciuto

Buongiorno in rima

 
Buongiorno amici..questa mattina
vi saluto con una rimatina.
Buona giornata, spero stiate bene!
Allontaniamo le nostre pene:
Buongiorno sole!
Buongiorno vento!
Buongiorno Mamma ,
che sei nel firmamento.
Buongiorno a voi Anime Beate!
Proteggete i vostri cari
e sarete ringraziate.
Buongiorno a questo mondo
che è conciato male
e nessuno si preoccupa
di portarlo in ospedale.
Buongiorno rondinella !
Buongiorno uccellini
che cinguettate allegri,
svegliando tutti i bambini.
Buongiorno a tutti quanti
l'ho detto e lo ridico
passate un lieto giorno 
pieno di sorriso.

Lucia

giovedì 28 gennaio 2016

Buonanotte a te

 
Buonanotte a te che ti sei affacciato al mondo
Buonanotte a te che vai al lavoro,
Buonanotte a te che sei in pensione e ti senti quasi inutile
Buonanotte a te che sei in ospedale e non prendi sonno.
Spero che un timido raggio di luna entri nella stanza
si appoggi sul tuo letto e ti apra il cuore alla speranza,
per lenire ogni dolore e preoccupazione.
Guarda sorridendo quel timido raggio
e vedrai un cielo infinito di stelle,
sono tanti occhi che ti guardano e ti cullano
piano, piano faranno chiudere i tuoi e non ti sentirai più solo/a

Lucia ·.·´¯`·.·★

Demis Roussos - Una Paloma Blanca


Demis Roussos - Forever and Ever


DEMIS ROUSSOS - PROFETA NON SARO' (1977)


La canzone dei 12 MESI F. Guccini

Viene Gennaio silenzioso e lieve, un fiume addormentato
fra le cui rive giace come neve il mio corpo malato,
il mio corpo malato...
Sono distese lungo la pianura bianche file di campi,
son come amanti dopo l'avventura neri alberi stanchi,
neri alberi stanchi...
Viene Febbraio, e il mondo è a capo chino,
ma nei convitti e in piazza
lascia i dolori e vesti da Arlecchino, il carnevale impazza,
il carnevale impazza...
L'inverno è lungo ancora, ma nel cuore appare la speranza
nei primi giorni di malato sole la primavera danza,
la primavera danza..
Cantando Marzo porta le sue piogge, la nebbia squarcia il velo,
porta la neve sciolta nelle rogge il riso del disgelo,
il riso del disgelo...
Riempi il bicchiere, e con l'inverno butta la penitenza vana,
l'ala del tempo batte troppo in fretta, la guardi,
è già lontana, la guardi, è già lontana...
O giorni, o mesi che andate sempre via,
sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare,
che non sai mai giocare.
Con giorni lunghi al sonno dedicati il dolce Aprile viene,
quali segreti scoprì in te il poeta che ti chiamò crudele,
che ti chiamò crudele...
Ma nei tuoi giorni è bello addormentarsi dopo fatto l'amore,
come la terra dorme nella notte dopo un giorno di sole,
dopo un giorno di sole...
Ben venga Maggio e il gonfalone amico, ben venga primavera,
il nuovo amore getti via l'antico nell' ombra della sera,
nell' ombra della sera...
Ben venga Maggio, ben venga la rosa che è dei poeti il fiore,
mentre la canto con la mia chitarra brindo a Cenne e a Folgore,
brindo a Cenne e a Folgore...
Giugno, che sei maturità dell'anno, di te ringrazio Dio:
in un tuo giorno, sotto al sole caldo, ci sono nato io,
ci sono nato io...
E con le messi che hai fra le tue mani ci porti il tuo tesoro,
con le tue spighe doni all' uomo il pane, alle femmine l' oro,
alle femmine l' oro...
O giorni, o mesi che andate sempre via,
sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare,
che non sai mai giocare...
Con giorni lunghi di colori chiari ecco Luglio, il leone,
riposa, bevi e il mondo attorno appare come in una visione,
come in una visione...
Non si lavora Agosto, nelle stanche tue lunghe oziose ore
mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore,
di vino e di calore...
Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull' età,
dopo l' estate porta il dono usato della perplessità
, della perplessità...
Ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità,
come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità...
Non so se tutti hanno capito Ottobre la tua grande bellezza:
nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza,
prepari mosto e ebbrezza...
Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono nubi pazze,
lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse,
fumano nubi basse...
O giorni, o mesi che andate sempre via,
sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, e tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare,
che non sai mai giocare...
Cala Novembre e le inquietanti nebbie gravi coprono gli orti,
lungo i giardini consacrati al pianto si festeggiano i morti,
si festeggiano i morti...
Cade la pioggia ed il tuo viso bagna di gocce di rugiada
te pure, un giorno, cambierà la sorte in fango della strada,
in fango della strada...
E mi addormento come in un letargo, Dicembre, alle tue porte,
lungo i tuoi giorni con la mente spargo tristi semi di morte,
tristi semi di morte...
Uomini e cose lasciano per terra esili ombre pigre,
ma nei tuoi giorni dai profeti detti nasce Cristo la tigre,
nasce Cristo la tigre...
O giorni, o mesi che andate sempre via,
sempre simile a voi è questa vita mia.
Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale,
la mano di tarocchi che non sai mai giocare,
che non sai mai giocare
che non sai mai giocare, che non sai mai giocare
che non sai mai giocare, che non sai mai giocare...

Francesco Guccini