
"I
Vangeli apocrifi " contengono anche verità storiche:se vogliamo trovare
dove si parla di Anna,la madre di Maria, e il padre della Vergine,
Gioacchino, invano sfoglieremo le pagine dei vangeli canoninci.Così se
si volesse dimostrare che Gesù è nato in una grotta,riscaldato
dall'alito di un bue e di un asino; che i Magi erano re iranici; che
Longino era il nome del soldato romano che colpì con un colpo di lancia
il costato di Gesù crocifisso; che Veronica era una donna di
Gerusalemme che ha deterso il volto di Gesù mentre saliva il Golgota,
ricevendone in cambio una sua immagine sul lino, invano si cercherebbe
un fondamento di tutti questi dati nei quattro Vangeli. " Queste e
altre notizie sono infatti reperibili solo in quella vasta letteratura
dei primi secoli cristiani catalogata col termine greco di
apocrifi, cioè ( libri ) nascosti", che la Chiesa contrappone ai libri
canonici e ispirati dal Nuovo Testamento ", scrive il biblista
Gianfranco Ravasi. Da questo catalogo o "canone" furono esclusi molti
scritti, alcuni decisamente antichi ( del I° II° secolo ): pensiamo,
ad esempio, al prezioso Vangelo di Tommaso, oppure il Vangelo
di Pietro, il più antico racconto non canonico della passione di
Cristo; o ancora il cosiddetto Protovangelo di Giacomo che si interessa
della nascita, dell'adolescenza e del matrimonio di Maria. Scritti un pò
romanzati sono fioriti spesso nel terreno fertile della pietà popolare
e non mancano di riflettere la devozione o la fantasia dell'ambito
ecclesiale da cui provengono. Gli Apocrifi con le loro notizie
vere o presunte hanno esercitato,comunque,un forte riflusso nella
storia dell' arte cristiana e nella stessa liturgia. In essi emerge
la vita della Chiesa dei primi secoli e la consapevolezza della
partecipazione di Maria al mistero di DIO.
Don Angelo Viganò
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