mercoledì 25 maggio 2016

Giovanni Caselli



(Siena, 25 maggio 1815Firenze, 5 ottobre 1891)
è stato un abate e inventore italiano.
È unanimemente ricordato come l'inventore del pantelegrafo.

Nato da Francesco e Colomba Molini, Giovanni studiò fisica a Firenze e, nel 1836, prese l'abito ecclesiastico. Dopo aver insegnato storia e lettere nelle scuole della sua città natale, Caselli si trasferì a Parma nel 1841, come precettore dei figli del conte Luigi Sanvitale. Insieme a quest'ultimo aderì ai movimenti risorgimentali della città, che gli costarono nel 1849 l'espulsione dal Ducato. Caselli rientrò quindi a Firenze, dove riprese gli studi di fisica, dedicandosi soprattutto al sincronismo fra due apparati di telecomunicazione posti a notevole distanza. A Firenze, per i tipi Le Monnier, fondò e diresse La ricreazione: giornale di scienze fisiche e di arti ad uso dei giovanetti, del quale uscirono nove numeri nel corso del 1854. Le sue esperienze di perfezionamento del telegrafo per poter trasmettere testi, manoscritti e grafica senza l'utilizzo dei segnali convenzionali, portò nel 1856 alla realizzazione di un apparecchio che Caselli denominò pantelegrafo, o telegrafo universale. La definizione della macchina deriva dall'unione della parola pantografo (mezzo che copia disegni e immagini) con telegrafo (macchina che invia messaggi attraverso una linea). Di fatto, il suo dispositivo fu il precursore del fax. I primi esperimenti furono proposti al governo toscano, ma, per reperire i finanziamenti necessari a proseguire la ricerca, Caselli si trasferì nel 1857 a Parigi, dove presentò il pantelegrafo a Paul-Gustave Froment, costruttore di apparecchi elettrici, che lo aiutò a perfezionare lo strumento. L'invenzione, poi brevettata nel 1861, ebbe risonanza anche in Italia, tanto che Caselli fu insignito da Vittorio Emanuele II re d'Italia dell'Ordine dei santi Maurizio e Lazzaro. Con l'aiuto di Froment, Caselli riuscì ad interessare le autorità politiche francesi. Ottenuto l'appoggio di Napoleone III, che lo insignì anche della Legione d'Onore, poté disporre, per ulteriori prove e collaudi, dell'intera rete francese. Nel 1864 il governo francese decretò l'adozione del pantelegrafo Caselli per le sue linee telegrafiche. Il servizio fu avviato nel 1865 sulla tratta Parigi-Lione, poi esteso anche sulla Lione-Marsiglia. La tariffa era di 20 centesimi per centimetro quadrato, più la tassa di 10 centesimi. Tale servizio fu interrotto nel 1871 in seguito ai fatti della guerra franco-prussiana e mai più ripristinato. Il pantelegrafo funzionò anche tra Londra e Liverpool, ma il servizio pubblico preventivato non fu realizzato a causa della crisi inglese del 1864. Anche la Russia utilizzò il pantelegrafo per scambi di messaggi tra le due residenze imperiali di San Pietroburgo e Mosca e persino la Cina nel 1863 si interessò all'apparecchio e richiese una dimostrazione da effettuarsi a Pechino, che però si risolse in un nulla di fatto. Nel 1867 Caselli tornò a Siena, dove fu nominato direttore delle scuole comunali. Oltre al pantelegrafo Caselli realizzò anche altre invenzioni: uno strumento per misurare la velocità dei treni (cinemografo), un siluro, un timone idromagnetico per la guida delle navi. Alcuni dei brevetti, documenti, lettere e prove di trasmissione teleautografica sono oggi conservati presso la Biblioteca comunale degli Intronati di Siena e, in piccola parte, presso la biblioteca del Museo Galileo

 
Pantelegrafo

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